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Centrodestra pronto a invio di armi in Ucraina per tutto il 2023, le opposizioni divise: solo Verdi-Sinistra per il “No”

Il centrodestra presenta una mozione alla Camera nella quale chiede al governo la proroga degli aiuti a Kiev, incluso l’invio di armi, fino alla fine di dicembre 2023. Le opposizioni viaggiano ognuna con la propria proposta

Il centrodestra sul conflitto russo-ucraino è unito e presenta una mozione che oggi approda nell’Aula della Camera con la quale chiede la proroga degli aiuti a Kiev, incluso l’invio di armi, fino alla fine di dicembre 2023. Quella del governo però alla luce di quanto riporta un articolo del New York Times, appare come un desiderio, 20 su 30 Paesi Nato hanno finito le armi, l’Italia è tra i dieci che ancora ha qualche scorta, ma come spiegato in un altro articolo da Tiziano Ciocchetti, responsabile del mondo armi di Difesa Online: “Presto non manderemo più nulla perché non avremo nulla da mandare”. Poi alla domanda specifica su cosa farà l’Italia ha aggiunto: “E l’Italia cosa farà? Basta guardare a quel che manda per capire come siamo messi, un conto è fornire le scorte che hai già pagate e lo Stato le regala all’Ucraina, un altro intaccare quel che serve alla difesa nazionale o investire in produzioni che richiedono anni e soldi, giacché le industrie vanno poi pagate”.

Tradotto significa che l’Italia sta inviando le scorte di armi che servono a difenderci in caso venissimo attaccati da una potenza straniera, stessa cosa che  stanno facendo gli alleati Nato. Una situazione altamente pericolosa, considerando che sempre a detta degli esperti, la “Russia ha armi da vendere con depositi colmi di materiale bellico che accumula dal 1960”, infatti chi può garantire che Mosca sapendo che non siamo più in grado di difenderci non decida di attaccare anche i Paesi Nato? Certo è un’ipotesi remota, ma con i russi è meglio non rischiare.

Il centrodestra comunque ormai ha deciso ed avendo la maggioranza nei due rami del Parlamento avrà poche se non nessuna difficoltà ad approvare la mozione, anche perché le tre opposizioni presentano tre proposte diverse e gli unici ad essere chiaramente contro l’invio di armi è l’Alleanza Verdi-Sinistra, che presenta un documento con il quale “impegna il governo a interrompere la fornitura dell’equipaggiamento militare”.

Il M5s invece insiste sul necessario coinvolgimento preventivo delle Camere prima di decidere qualsiasi mossa – anche sulle armi – come già richiesto più volte – inutilmente – al governo precedente, affinché si proceda ad un voto. I pentastellati inoltre confermano la piena condanna dell’aggressione della Russia e della violazione dell’ordine internazionale posto a fondamento della Carta delle Nazioni Unite, che punta alla pace e condanna la violenza fra Stati.

Ancora più ambiguo il Pd che nella sua mozione conferma il “Pieno sostegno e solidarietà a Kiev, che ha diritto all’assistenza necessaria anche alla luce dell’articolo 51 della Carta delle nazioni Unite che stabilisce il diritto alla propria difesa, individuale e collettiva”. Inoltre il Pd chiede che nella malaugurata ipotesi del protrarsi della guerra, allo scadere del decreto sull’emergenza Ucraina si provveda con un apposito provvedimento di legge. Fermo restando il necessario coinvolgimento delle Camere e la necessità di garantire la sicurezza alimentare globale con appositi corridoi. Tradotto: si all’invio di armi.