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CGA Sicilia accoglie ricorso tirocinante novax sospeso: Corte Costituzionale dovrà esprimersi su obbligo vaccinale

Il C.G.A. .Sicilia accoglie il ricorso un tirocinante dell’ospedale Policlinico di Palermo, sospeso dal servizio e solleva davanti alla Corte Costituzionale la questione dell’illegittimità costituzionale delle norme imponenti l’obbligo vaccinale ai sanitari


Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, massimo organo giurisdizionale amministrativo, ha ritenuto che sospendere il personale sanitario non vaccinato dalla propria professione è in contrasto con la Costituzione italiana. Una tesi già sostenuta da tanti giuristi, ma ignorata dal governo che ha continuato ad emanare decreti leggi per tentare di costringere chi ha liberamente scelto di rifiutare la somministrazione dei farmaci anti-Covid a farsi inoculare.

La notizia è stata diffusa con “orgoglio” dagli avvocati Vincenzo Sparti e Roberto De Petro, che nel giudizio in corso, hanno presentato il ricorso per un tirocinante dell’ospedale Policlinico di Palermo, sospeso dal servizio.

L’uomo, come spiegato dagli avvocati Sparti e De Petro, continuava a rifiutare di sottoporsi alla somministrazione del vaccino in quanto aveva già contratto in passato il Covid. Per questo motivo, nei suoi confronti era scattata la sospensione dalle attività universitarie. Il Consiglio siciliano però non convinto della bontà del provvedimento, ha sollevato una questione di legittimità costituzionale, sostenendo che alcuni dei parametri costituzionali “per valutare la legittimità dell’obbligo vaccinale” non sembrano rispettati.

Secondo i giudicinon si può dubitare della serietà e gravità del Covid”, “sul dato ufficiale della mortalità” o ritenere “i vaccini preparati sperimentali”. Ma allo stesso tempo “non vi è prova di vantaggio certo per la salute individuale e collettiva superiore al danno per i singoli, di totale assenza di rischio o di rischio entro un normale margine di tollerabilità”.

Sempre stando a quanto si legge nell’ordinanza, inoltre, secondo i giudici non esistono neanche prove “del fatto che un numero indeterminato di dosi, peraltro ravvicinate nel tempo, non amplifichi gli effetti collaterali dei farmaci danneggiando la salute”. Adesso sull’obbligo vaccinale, è atteso il verdetto della Corte Costituzionale