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Cina: “Crisi Ucraina colpa di Nato e Usa” e su Sanzioni: “non hanno fondamento nel diritto internazionale”

Per la Cina la crisi Ucraina è solo colpa della Nato e degli Usa ed ha a espresso “forte opposizione” alle sanzioni inflitte alla Russia, che “non hanno fondamento nel diritto internazionale”

La Cina all’indomani dell’annuncio del presidente Usa, Joe Biden, di sospendere le importazioni di gas e di greggio da Mosca entro la fine dell’anno, ha espresso “forte opposizione” alle sanzioni contro la Russia, aggiungendo che “non hanno fondamento nel diritto internazionale”.

Ieri il presidente Joe Biden, ha annunciato il blocco alle importazioni di petrolio russo, ribadendo che non c’è una riduzione nella produzione interna di petrolio. La Gran Bretagna si è subito accodata alle sanzioni.

Alla Cina queste nuove sanzioni non sono piaciute e ha accusato la Nato e gli Stati Uniti di avere spinto il conflitto tra Russia e Ucraina fino al punto di rottura, e di volere reprimere, oltre a Mosca, anche Pechino per mantenere l’egemonia.

“Sono state le azioni della Nato, guidata dagli Stati Uniti, – ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijian – che hanno gradualmente spinto fino al punto di rottura il conflitto tra Russia e Ucraina, ignorando le proprie responsabilità.

Zhao Lijian ha aggiunto che “gli Stati Uniti accusano, invece, la Cina della propria presa di posizione sulla questione ucraina, e cercano margini di manovra per il tentativo di sopprimere contemporaneamente Cina e Russia, e mantenere la loro egemonia”.

Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, ha anche detto che le sanzioni “non hanno fondamento nel diritto internazionale e che provocheranno solo serie difficoltà all’economia e al sostentamento dei Paesi interessati e aggraveranno ulteriormente la divisione e lo scontro”. Cina e Russia, ha concluso Zhao Lijian “continueranno a portare avanti la normale cooperazione commerciale, compreso i giacimenti di petrolio e gas, nello spirito del rispetto reciproco”.

La risposta del presidente russo Vladimir Putin non si è fatta attendere e – come riporta Interfax – ha firmato un decreto che introduce misure economiche speciali nel commercio estero per garantire la sicurezza della Russia che entreranno in vigore fino al 31 dicembre 2022.

Le misure includono “il divieto di esportazione al di fuori del territorio della Federazione Russa e (o) l’importazione nel territorio della Federazione Russa di prodotti e (o) materie prime secondo elenchi stabiliti dal governo russo”.

Limita “le esportazioni al di fuori del territorio della Federazione Russa e (o) le importazioni nel territorio della Federazione Russa di prodotti e (o) materie prime secondo elenchi stabiliti dal governo russo”.

Infine il decreto prevede che “le misure previste dalla clausola 1 del decreto non si applicano ai prodotti e (o) materie prime esportati al di fuori del territorio della Federazione Russa e (o) importati nel territorio della Federazione Russa da cittadini della Federazione Russa, cittadini stranieri e persone prive di cittadinanza per uso personale”.