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Cina interrompe vendite estere di gas liquefatto: crisi energetica europea rischia di peggiorare ancora

La decisione di Pechino, resa nota da Bloomberg, è basata apparentemente sui proprio bisogni interni alle porte dell’inverno, ma peggiorerà sicuramente la crisi energetica europea con ripercussioni gravissime in caso di inverno gelido UE

La Cina che rivendeva il gas russo all’Europa al triplo del prezzo, adesso non lo farà più. E questo è un problema non da poco per l’Europa a corto di gas che rischia i blackout elettrici quest’inverno.

Quando tutto va male può sempre andare peggio. Pare il caso dell’annuncio di Bloomberg, secondo cui la Cina ha comunicato ai suoi importatori statali di gas di interrompere la rivendita di gas naturale liquido agli acquirenti “affamati di energia” in Europa e in Asia per garantire le forniture nazionali cinesi per la stagione invernale.

La Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma, il massimo pianificatore economico cinese, ha infatti chiesto a PetroChina, Sinopec e Cnooc di mantenere i carichi invernali per l’uso domestico.

Né la commissione né gli operatori statali hanno risposto alle domande di Bloomberg, ma secondo la fonte, le previsioni di un piccolo deficit di approvvigionamento di gas hanno probabilmente stimolato la mossa di Pechino, che si è impegnata a mantenere le case riscaldate questo inverno. Del resto, il presidente Xi Jinping ha sottolineato il tema della sicurezza energetica nel suo discorso di due ore domenica scorsa, ripetendo la retorica secondo cui la nazione deve andare avanti con la sua transizione verde in modo prudente per “evitare i rischi di una crisi dell’offerta”.

Bloomberg ha però in una certa misura minimizzato, dicendo che sebbene il gas cinese abbia generato un certo sollievo agli acquirenti europei, il rapido riempimento degli stoccaggi e l’impennata dei costi di spedizione hanno anche ridotto l’attrattività di mercato delle forniture cinesi.

Al momento i prezzi del gas in Europa sono scesi di quasi il 60% dal massimo di agosto, anche se sono ancora un record per il periodo dell’anno poiché l’UE cerca di evitare l’approvvigionamento dalla Russia come ritorsione per il conflitto in Ucraina.

Le spedizioni di gas naturale liquefatto nel Vecchio Continente stanno influenzando i prezzi regionali per la spedizione immediata (“prezzi spot”), facendo sì che alcuni fornitori considerino di reindirizzare le spedizioni in Asia, dove le tariffe sono più interessanti.

La Cina inoltre detiene ingenti contratti per l’acquisto di gas naturale liquefatto da Stati Uniti e altri esportatori (Russia compresa): fino ad oggi parte di quella fornitura è stata dirottata verso l’Europa a causa di una scarsa domanda interna, ma essendo gas di proprietà cinese, la decisione odierna di Pechino potrebbe comportare minori invii – o addirittura nessuno in caso di “scelte politiche precise” – e di conseguenza peggiorare la crisi energetica, soprattutto nel caso l’inverno in Europa fosse particolarmente rigido.