Redazione F e AIl presidente cinese Xi Jinping si avvia verso un terzo mandato e dal palco dei lavori del XX Congresso del Pcc ha mandato un segnale agli Stati Uniti: “La riunificazione con di Taiwan sarà realizzata anche con l’uso della forza”
“La riunificazione deve essere raggiunta e sarà raggiunta”, ha dichiarato Il presidente cinese, Xi Jinping riferendosi a Taiwan, ai delegati all’apertura del ventesimo Congresso del Partito Comunista Cinese, in un passaggio del suo discorso. Ed ha aggiunto che “La questione di Taiwan deve essere risolta dai cinesi. Continueremo a impegnarci per la riunificazione pacifica, ma non prometteremo mai di rinunciare alla forza e ci riserviamo di usare tutti i mezzi per la riunificazione”. Parole molte dure con avvertimenti chiari che appaiono inequivocabilmente indirizzate al Presidente americano Joe Biden.
Xi Jinping ha anche detto che la Cina non cercherà mai l’egemonia e l’espansionismo, ma ha una posizione chiara contro l’egemonismo, l’unilateralismo e il protezionismo in ogni forma, atteggiamenti che la Cina imputa agli Stati Uniti: “Tutto questo ci ha dato un ampio riconoscimento internazionale”.
Il presidente Cinese ha richiamato il Partito Comunista a essere preparato per “lo scenario peggiore” e per riconoscere che ci possono essere “grandi sfide” da affrontare in futuro. Per affrontare questo scenario, ha aggiunto, “dobbiamo aderire ai grandi principi” del Pcc, tra cui ha citato il rafforzamento della leadership e l’adesione al socialismo con caratteristiche cinesi, entrambi tratti distintivi della sua leadership sul partito.
Infine ha concluso con elogio al marxismo: “La nostra esperienza ci ha insegnato che, a un livello fondamentale, dobbiamo il successo del nostro partito e del socialismo con caratteristiche cinesi al fatto che il marxismo funziona, in particolare quando è adattato al contesto cinese e ai bisogni dei tempi”. Il marxismo, ha aggiunto, è la “fondamentale guida ideologica” su cui si fondano la Cina e il Partito Comunista Cinese. Il mondo è avvisato.
