Oggi (9 agosto) in tutto il mondo si celebra la giornata Giornata UNESCO dei Popoli Indigeni
I popoli indigeni contano ben 370 milioni di persone nel mondo che vivono in sintonia con il loro ambiente senza sconvolgerlo. Questi territori sono spesso ricchissimi di risorse naturali che in molti casi vengono saccheggiate da certe multinazionali e le popolazioni indigene perdono i loro territori e sono costrette a migrare nelle zone urbanizzate oppure oltre i confini nazionali. “Il risultato – dice Lorenzo Salvagio – è sconvolgente prima di tutto per i diritti umani di queste persone e poi per l’ambiente e per la disgregazione dei saperi e delle tradizioni locali.”
Sono moltissime le iniziative promosse dall’UNESCO in favore dei popoli indigeni come per esempio l’azione in favore del popolo Ainou o le iniziative per le popolazioni di origine Maya per la salvaguardia di ciò che rimane di questa antica civiltà. Questi programmi sono stati svolti sotto la direzione del premio Nobel Rigoberta Menchù.
In tutto il mondo le lingue locali, fanno sapere dall’UNESCO, continuano a scomparire a un ritmo allarmante eppure le lingue svolgono un ruolo fondamentale nella vita quotidiana di tutti i popoli. Attraverso le lingue, le persone partecipano alla loro storia, alle loro tradizioni e al loro futuro e la scomparsa delle lingue è un’alta grave perdita nell’ambito della questione indigena.
Per questo l’ONU ha proclamato il 2019 come Anno internazionale delle lingue indigene. L’anno prossimo, quindi, l’UNESCO lancerà una serie di iniziative in tutto il mondo sulla salvaguardia del patrimonio linguistico locale.