Redazione F e AIl sistema era semplice, ma astuto: la droga si muoveva grazie ai commercianti ambulanti che a causa del loro lavoro ufficiale viaggivano da un mercato rionale all’altro, spostando così la cocaina senza attirare l’attenzione delle Forze dell’Ordine
Quindici le misure cautelari emesse dal gip del tribunale di Palermo tra la Sicilia e la Calabria: ad eseguirli gli agenti della Squadra Mobile di Palermo insieme agli uomini delle Questure di Agrigento, Reggio Calabria e Siracusa. Gli investigatori hanno scoperto un fiume di cocaina che dalla Calabria inondava buona parte della Regione, nonché tutto l’agrigentino fino a Lampedusa.
La droga veniva acquistata dai vertici dell’organizzazione criminale palermitana in Calabria, da Palermo poi i “pusher ambulanti” la portavano in giro per i mercati rionali, in giro per la Regione ed in tutto l’agrigentino.
L’organizzazione criminale – che trattava anche hashish e marijuana e pare avesse collegamenti con Cosa Nostra e ‘Ndrangheta – era ben ramificata ed a carattere verticistico, inoltre proprio l’approvigionamento di droga diversa dalla cocaina, avveniva anche grazie alle coltivazioni “proprie” di marijuana in giro per la Sicilia.
Gli arrestati tradotti in carcere sono: 1) Giuseppe Bronte, palermitano di 24 anni; 2) Salvatore Bronte, palermitano di 49 anni; 3)Domenico Stilo, calabrese di 30 anni; 4) Gaetano Rizzo, palermitano di 31 anni; 5) Emanuele Rizzo, palermitano di 33 anni; 6) Francesco Portanova, palermitano di 34 anni; 7) Davide Licata, agrigentino di 32 anni; 8) Salvatore Capraro, agrigentino di 29 anni; 9) Dante Parisi, palermitano di 52 anni; 10) Vincenzo Terranova, siracusano di 50 anni. Ai domiciliari Calogero Vignera, agrigentino di 35 anni; obbligo di dimora per Angelo Cardella agrigentino di 46 anni e due palermitani Ivan La Spina di 31anni e Angela Pepati di 32 anni; obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Gianluca Gambino 22enne palermitano.
