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Comitini (Ag). Industria dolciaria abusiva riforniva bar e pasticcerie: arrestato proprietario


La struttura, uno stabilimento industriale in piena regola con tanto di celle frigorifere e forno industriale che però andava avanti con energia elettrica rubata tramite allaccio abusivo, era protetta alla vista da un’abitazione rurale e riforniva bar e pasticcerie della provincia: i carabinieri hanno trovato prodotti alimentari non tracciati, in cattivo stato di conservazione, scaduti o con etichettatura inesatta

Incredibile scoperta quella effettuata dai Carabinieri che da tempo erano alla ricerca di chi, si era posizionato nel mercato dei prodotti da bar e pasticceria nella parte della provincia di Agrigento compresa tra Comitini ed Aragona, con prezzi che danneggiavano la concorrenza, già fortemente provata dalla grave crisi conseguente alla pandemia di covid-19.

Così, battendo il territorio, la mattina del 26 novembre 2020 i militari della Stazione di Comitini e del Centro Anticrimine Natura di Agrigento, coadiuvati dal quelli del NOR della Compagnia di Canicattì, hanno scoperto in contrada Balataliscia – Pozzillo di Comitini uno stabilimento industriale dolciario abusivo in piena attività, sorpreso proprio mentre si preparava per il particolare periodo delle imminenti festività natalizie.

Nell’opificio, protetto alla vista da un’abitazione rurale, gli operanti hanno sorpreso S.C. cl’53, intento con la propria famiglia alla produzione di generi alimentari per bar e pasticceria.

Nel corso delle operazioni, durate l’intera giornata e svolte con l’ausilio del personale dell’ASP di Agrigento intervenuto, è stato accertato che:

–      lo stabilimento, sviluppato su una grande superficie e munito di celle frigorifere e forno industriale, benché iscritto nel registro delle imprese, era sconosciuto alle Autorità competenti al rilascio delle autorizzazioni igienico – sanitarie;

–      gli addetti erano privi di autorizzazione igienico – sanitaria alla produzione di alimenti destinati al consumo umano, o ne avevano una scaduta di validità ormai da tempo;

–      nelle 3 celle frigorifere dell’opificio era contenuti prodotti alimentari non tracciati, prodotti alimentari in cattivo stato di conservazione (alimenti cotti e crudi conservati in maniera promiscua e detenuti in contenitori non idonei), prodotti alimentari scaduti e prodotti alimentari con etichettatura non conforme o incompleta ovvero inesatta, per un peso complessivo di oltre 3 tonnellate e mezza, pronti per la commercializzazione;

–      nel magazzino delle derrate da destinare alla preparazione degli alimenti, oltre a 4 tonnellate di riso, erano stivati prodotti alimentari scaduti per un peso complessivo di kg.131;

–      nonostante la mancanza delle autorizzazioni, l’azienda custodiva la documentazione della cospicua filiera di bar e pasticcerie rifornite.

Per tutti questi motivi il titolare è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Agrigento per la violazione dell’art.515 C.P. “frode nell’esercizio del commercio”, dell’art.516 C.P. “vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine e dell’art.5 lettera b) della Legge 283/1962 “per avere detenuto alimenti in cattivo stato di conservazione”, mentre lo stabilimento, con tutto il suo contenuto –  che per la parte degli alimenti già pronti per lo smercio ha un valore stimato di circa 35.000 euro – è stato sequestrato. È in corso la quantificazione delle sanzioni amministrative che verranno comminate dalle Autorità competenti in materia sanitaria.

Ma i Carabinieri hanno guardato a fondo ed hanno scoperto che lo stabilimento industriale si riforniva abusivamente di energia elettrica: i militari, coadiuvati da personale ENEL, hanno scovato il complesso sistema di cavi interrati, realizzato dal titolare dell’azienda per collegare il sito produttivo e l’annessa abitazione direttamente alla rete elettrica posta lungo la strada che attraversa la contrada.

L’uomo è stato arrestato in flagranza per furto aggravato e, al termine dell’udienza per la convalida davanti al GIP presso il Tribunale di Agrigento, si è visto applicare la misura cautelare dell’obbligo di presentazione 3 volte alla settimana alla Polizia Giudiziaria.

Le indagini proseguono per identificare tutti gli appartenenti alla filiera servita dallo stabilimento abusivo e recuperare il prodotto alimentare, privo dei requisiti di sicurezza per il consumatore, già distribuito.