Giorgia Meloni dal Consiglio Ue torna con “la coda in mezzo alle gambe”. Il tema migranti non solo non riceve soluzioni, ma ha infastidito gli altri capi di Stato che nell’agenda avevano fissato altre priorità
La premier Meloni era partita convinta di strappare un “cambio di passo sui migranti”, ma questi due giorni al contrario hanno dimostrato che questo tema infastidisce i membri degli Stati Europei. L’impressione che si è ricavata infatti, è che gli altri capi di Stato e di governo hanno avuto quasi un senso di fastidio verso la premier, rea di avere imposto il tema migranti all’ordine del giorno di una discussione che, invece, doveva essere concentrata sulla guerra in Ucraina. E che sia stato un flop è dimostrato anche dalla decisione della stessa leader di Fratelli d’Italia di non tenere alcuna conferenza stampa al termine del vertice, come invece aveva deciso di fare dopo il precedente appuntamento europeo.
Volendo fare un sunto, l’Italia da questi incontri torna senza avere ottenuto nulla, nemmeno una piccola concessione sul tema degli sbarchi, mentre al contrario ha ricevuto diverse critiche e la “raccomandazione di fare i compiti a casa” su Pnrr, Mes e transizione verde.
Debora Ranzetti, romana, avvocato ma blogger per passione. Non ha partiti ne tessere, amante delle battaglie impossibili, il cui motto è: “non mi piego, ma a spezzarmi non ci penso nemmeno”. Scrive quello che pensa, senza filtri, ma sempre nel rispetto delle regole. Animalista, ambientalista, inquieta e sempre di corsa, ma pronta a fermarsi se qualcuno è in difficoltà.