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Conte ci riprova, con la scusa del Coronavirus vuole ridurre i pagamenti in contanti a favore delle carte di credito


È sempre stato un “pallino” della sinistra che piace tanto ai 5 Stelle: eliminare il contante e fare pagare tutti con carte di credito, per la gioia delle casse delle banche che le spese di transizione le pretendono sempre


La notizia è riportata dal Corriere della Sera, secondo cui il premier Giuseppe Conte, avrebbe chiesto agli operatori di settore, come Nexi o Visa, un nuovo impulso all’adeguamento tecnologico. Per far dialogare il sistema dei pagamenti con le amministrazioni dello Stato serve però un passo decisivo: cioè la rendicontazione delle transazioni attraverso sia la piattaforma PagoPa, sia quelle bancarie. E il trasferimento delle informazioni all’Agenzia delle entrate.

Una progetto politico che può trovare favorevoli e detrattori, ma che non può essere spacciato come un provvedimento atto ad arginare la diffusione del coronavirus. Giuseppe Conte infatti, tra un aumento di uso dei tamponi e attese per l’arrivo del vaccino, ha “infilato” il Piano Cahsless, quello appunto studiato per ridurre l’uso del denaro contante e incentivare i pagamenti digitali, leggasi carte di credito.

Il premier ha giustificato il provvedimento allo studio con la motivazione che il contante può essere un veicolo di trasmissione del coronavirus. Be qualsiasi cosa sotto questo punto di vista può essere veicolo di trasmissione.

Tra gli incentivi ci sarebbe il riconoscimento di un bonus fino a 300 euro, a tutti i consumatori che faranno acquisti dal primo dicembre con carte di credito e bancomat,  per spese documentate che non superino i tremila euro l’anno. Inoltre oltre al dover pagare con moneta elettronica, per accedere al rimborso ci saranno due criteri essenziali da rispettare: una soglia di spesa ed un limite minimo di operazioni da effettuare.

Per il premier infatti, “il denaro contante è uno dei veicoli di diffusione del virus”. Poi ha spiegato che si tratta di “un progetto a cui il governo tiene particolarmente, un progetto a cui credo molto. Favorire una digitalizzazione dei pagamenti senza penalizzare, può portare al cambiamento delle abitudini di vita dei consumatori e a disincentivare i pagamenti in nero”.

Che l’attuale governo che vede coalizzata tutta la sinistra fino a quella estrema -LEU- e quella parte dei 5stelle più vicini alla sinistra, ha storicamente nel suo programma l’abolizione del contante è storia risaputa, ma spacciare un’idea politicamente condivisibile o meno, per lotta al Covid, è davvero una caduta di stile senza precedenti.

Conoscendo il modus operandi di Conte, che nell’ultimo Dpcm ha inserito una norma per lasciare invariati i vertici dei servizi segreti, suscitando le ire dei grillini, che però davanti alla fiducia con lo spauracchio di perdere la poltrona hanno votato, non possiamo che aspettarci di tutto.

Pensare di eliminare il contante con la soglia di povertà in aumento, in questo momento storico è “fantascienza”. Oggi tante famiglie si rivolgono alla caritas per magiare, chi può ricorre a piccoli prestiti da amici e parenti, le pensioni dei nonni fungono da salvagente per le famiglie di figli e nipoti, come si può pensare di dire a queste persone pagate con la carta di credito. In molti vi risponderanno: quale?