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Conte duro contro Meloni: “Questa manovra apre la guerra senza scrupoli ai poveri e agli ultimi”

“Una manovra pavida che apre la guerra senza scrupoli ai poveri e agli ultimi. Non mi pento di aver usato toni duri a difesa del reddito di cittadinanza in campagna elettorale, se non avessi alzato la voce, Meloni lo avrebbe cancellato. La nostra battaglia è appena iniziata”

Queste le dure parole del leader del MoVimento 5 Stelle Giuseppe Conte, intervistato dal Corriere della Sera, parlando della manovra economica appena varata dal governo Meloni.

Secondo l’ex premier il governo ha agito con un “pregiudizio ideologico”, evidenziando che il 70,8% dei percettori occupabili ha un titolo di studio che non supera la terza media, 53mila sono over 60 e 135mila tra i 50 e i 59 anni. Per l’ex premier: “Come si può pensare di potenziare l’efficacia del sistema delle politiche attive in soli otto mesi se il centrodestra nelle Regioni non è riuscito nemmeno a spendere i fondi stanziati del mio governo tre anni fa per rafforzare i centri dell’impiego?”

Conte promette battaglia al governo in tutte le sedi e la piazza è tra questi:Ci sono vari strumenti che intendiamo mettere in campo per contestare la prima manovra Meloni, ma l’importante è che ci sia un percorso quotidiano anche nei territori per costruire una ampia coalizione sociale e politica con la società civile, l’associazionesmo le forze sociali del Paese”. Ed ancora, riferendosi alle manifestazioni di piazza, lancia un messaggio al Pd per quella annunciata del 3 dicembre prossimo: “Non esiste una sfida tra piazze, non ci interessa la paternità politica di una mobilitazione, non abbiamo ansia da prestazione. Il problema non è chiamare una piazza ma riempirla di contenuti e persone”. Poi un’importante precisazione: Le manifestazioni violente vanno scongiurate e soprattutto stigmatizzate però la miccia della tensione sociale la sta accendendo questo governo”. Ma non solo le piazza, il leader del M5S promette battaglia anche in Parlamento: “Faremo una ferma opposizione”.

Infine Conte spiega il perché dell’astensione del MoVimento 5 Stelle nel voto a Bruxelles sulla risoluzione anti-Russia: “la condotta di Putin e della Russia era stata condannata dal M5s senza vie di mezzo, ma oggi i nostri sforzi sono protesi a costruire un percorso diplomatico, con un ruolo dell’Ue da protagonista, ma definire la Russia uno stato terrorista allontana le parti in causa e non aiuta a ricomporre il dialogo”.