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Conte preoccupato per i soldati ucraini addestrati in Italia: “Passo dopo passo ci stanno trascinando in guerra”

“L’addestramento militare dei soldati ucraini in Italia conferma un’ulteriore escalation militare del conflitto e la partecipazione sempre più attiva del nostro Paese”

Dopo la notizia da noi pubblicata il 4 febbraio scorso – QUI L’ARTICOLO –  , che l’Italia sta addestrando sul proprio territorio soldati ucraini, il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte torna ad accusa il governo:Ci è stato raccontato che avremmo messo in ginocchio la Russia con le sanzioni, poi che il sostegno militare ci avrebbe spianato una risolutiva vittoria. La verità è che passo dopo passo, armamenti su armamenti, ci stiamo ritrovando totalmente immersi in questa guerra senza che il nostro governo e l’Europa tentino una strategia alternativa per percorrere una via negoziale e arrivare a una soluzione di pace”.

Chiarissimo il concetto e anche quella che è la sua proposta per risolvere la questione: “Bisogna concentrare tutti gli sforzi sul piano diplomatico perché stiamo rischiando di ritrovarci in una terza guerra mondiale”. Ed in effetti è difficile dare torto all’ex premier, l’addestramento militare dei soldati ucraini in Italia, rappresenta – come asserisce Conte – il rischio di una “ulteriore escalation”. Il pensiero del leader del M5s troverà il suo sfogo nei prossimi due giorni in Parlamento, quando si voteranno le risoluzioni prima del Consiglio europeo a cui parteciperà la premier Giorgia Meloni.

In quel contesto i pentastellati, si ritroveranno in compagnia dei Verdi e Sinistra, da sempre contrari all’invio di armi in Ucraina, ma paradossalmente in contrasto con il Pd della neo segretaria Elly Schlein, che ha meno di clamorose sorprese dovrebbe votare insieme alla destra al governo. Nicola Fratoianni, per nulla meravigliato dell’addestramento degli ucraini, rassegnato dice: “Purtroppo, una volta che forniamo tecnologie così avanzate, non mi stupisco che i militari di Kiev arrivino in Italia. Il problema è che a questo punto non ci dovevamo arrivare e questa vicenda dimostra come la strada dell’escalation si auto-alimenti. Da parte dell’Italia c’è un coinvolgimento di fatto nel conflitto. Mi sembra evidente che in assenza assoluta di qualsiasi iniziativa diplomatica, si porti avanti solo la strada delle armi. Si è detto che gli aiuti militari servivano per trattare la pace in una condizione di equilibrio: ma questo equilibrio quando lo raggiungiamo?”.

La posizioni di Elly Schlein e quindi del Pd è ambigua, la nuova segretaria infatti mentre dice che bisogna rinforzare la ricerca di una mediazione, di fatto le sue votazioni – almeno fino ad oggi – non si sono mai discostata dalla linea impostata ai tempi di Enrico Letta. Da qui, la forte preoccupazione manifestata da Giuseppe Conte, anche perché oltre al PD anche il cosiddetto Terzo Polo, ha sempre votato a favore di qualsiasi aiuto a Kiev.