Dopo che il presidente Yoon Suk Yeol ha imposto la legge marziale di emergenza e sospeso le attività parlamentari, il presidente dell’Assemblea nazionale Woo Son-shik ha dichiarato “nulla” la legge, adottando una risoluzione della maggioranza dei deputati che ne chiede la revoca
In Corea del Sud al momento regna il caos. Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha dichiarato una “legge marziale d’emergenza”, promettendo di “sradicare le forze pro-Nord Corea e proteggere l’ordine democratico costituzionale”. Soldati delle forze speciali, in esecuzione del provvedimento, sono entrati nell’edificio dell’Assemblea nazionale e sul tetto dell’edificio sono atterrati elicotteri, hanno riportato i media sudcoreani, mentre alla Bbc il deputato del Partito democratico, la principale forza di opposizione, Hong Kee-won, ha riferito che militari delle forze speciali sudcoreane sono entrate all’interno del Parlamento.
Fuori dal parlamento migliaia di cittadini si sono radunati fuori per manifestare contro il decreto. “No alla legge marziale”, “abbattete la dittatura” e “aprite il cancello”, urlano i sudcoreani. Maggioranza e opposizione hanno attaccato Yoon e definito il decreto “illegale e incostituzionale”.
Subito dopo il Parlamento riunitosi con difficoltà, a causa delle forze speciali che hanno tentato di bloccare l’acceso al palazzo, ha approvato, con 190 dei suoi 300 membri presenti, una mozione che chiede la revoca della legge marziale introdotta dal presidente sudcoreano Yoon. Secondo il New York Times, i deputati hanno applaudito quando Woo ha chiesto che soldati e polizia di lasciare il complesso dell’Assemblea.
Secondo la legge sudcoreana infatti, il governo deve revocare la legge marziale se la maggioranza dell’Assemblea nazionale lo richiede in una votazione. Inoltre è vietato al comando della legge marziale di arrestare i parlamentari.
Dopo il voto contro il decreto, lo speaker dell’Assemblea nazionale ha dichiarato che le truppe sudcoreane hanno iniziato a lasciare l’edificio del Parlamento, come riporta l’agenzia di stampa Yonhap. I soldati erano entrati nell’edificio poco dopo la dichiarazione della legge marziale da parte del presidente. Secondo l’agenzia di stampa locale YTN, alcuni alti militari sudcoreani hanno dichiarato che la legge marziale rimarrà in vigore finché il presidente Yoon Suk Yeol non la revocherà personalmente, nonostante il voto contrario della maggioranza del parlamento.
Lee Seong-yoon, del principale partito di opposizione della Corea del Sud, ha parlato con la Bbc dalla sala principale dell’Assemblea, mentre aspettava l’inizio della votazione. Ha detto di aver dovuto scavalcare una recinzione alta 1,5 m per entrare nell’assemblea perché la polizia lo ha bloccato, anche se aveva un documento che attestava che era un membro del Parlamento.
Redazione Fatti & Avvenimenti