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Coronavirus. Arrivano le nuove disposizioni: “Io resto a casa. Tutta Italia zona protetta”, carcere per i trasgressori


“Tutta l’Italia diventa zona protetta. Non ci sarà zona rossa, ma l’intera Italia sarà protetta”. Questo in sintesi il contenuto delle nuove misure per fronteggiare l’emergenza coronavirus valide fino al 3 aprile 2020

Ad dare l’annuncio, questa volta senza fughe di notizie, è stato lo stesso premier Giuseppe Conte: “Adotteremo misure più forti e stringenti per poter garantire la tutela della salute di tutti. La decisione giusta di oggi è rimanere a casa”. Poi aggiunge: ‘Io resto a casa. Il futuro dell’Italia è nelle nostre mani e queste mani oggi più che mai devono essere responsabili”.

Il governo dunque corre ai ripari e Conte ammette che non avrebbe mai voluto assumere questa decisione, ma dal quel 21 febbraio giorno in cui fu data notizia del primo decesso “causa coronavirus”è cambiato tutto e i numeri e la velocità del contagio sono stati superiore al previsto. Il bollettino di ieri dava 7985 positivi con 1598 casi in più del giorno prima, 463 morti (erano 366) e 724 guariti tra cui possiamo annoverare anche il “paziente Uno” di Codogno che da ieri respira autonomamente. Poi ci sono 733 persone in terapia intensiva e 4316 ricoverate.

Dunque si cambia registro: “Dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia”, “dobbiamo cambiare le nostre abitudini, non è facile, neanche per me, capisco che è difficile”. Ed ancora: “Siamo ben consapevoli di quanto sia difficile cambiare le proprie abitudini, ma non c’è tempo, i numeri parlano di una crescita importante dei contagi e se la salute pubblica è un bene messo a repentaglio, siamo costretti a porre sacrifici”.

Le novità sono importanti e di forte impatto. C’è il divieto di assembramento all’aperto e in locali pubblici; la proroga della chiusura delle scuole in tutta Italia e lo stop a manifestazione sportive, calcio compreso. Al momento non è prevista nessuna limitazione ai trasporti pubblici.

Inoltre per tutti coloro che saranno fermati e forniranno una giustificazione senza riscontro scatterà la denuncia per inosservanza del provvedimento e rischia fino a 3 mesi di carcere e un’ammenda di 206 euro. Ma sono in previsioni ulteriori aumenti di pena, considerando anche “la contestazione di delitti colposi contro la salute pubblica”. Inoltre “la veridicità dell’autodichiarazione potrà essere verificata anche con successivi controlli”.

Queste misure saranno valide fino al 3 aprile prossimo, poi si valuterà il da farsi in base all’evoluzione della situazione.

Queste le misure in sintesi