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Coronavirus. Musumeci a Conte: “I migranti devono essere controllati sulle navi. Migliaia gli arrivi non controllati”


Le vittime del Coronavirus in Italia sono arrivate a 6 e i contagiati hanno superato i 200. Il premier Conte tenta di tranquillizzare la popolazione, ma dalla Sicilia Musumeci tuona: “Migranti vanno controllati sulle navi, ma arrivano anche italiani e stranieri senza passare dai controlli”

Conferenza stampa sull'emergenza Coronavirus (Catania, 24 febbraio 2020)

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Gepostet von Regione Siciliana am Montag, 24. Februar 2020

Il Premier Giuseppe Conte tenta di rassicurare la popolazione: “abbiamo preso tutte le misure mettendo in quarantena tutte le persone che sono venute in contatto con i casi certificati positivi e verranno valutate nuove misure straordinarie”. Ma gli inviti alla calma non sembrano bastare, in molti parti d’Italia è corsa agli acquisti di generi alimentari da stivare in casa, con i supermercati presi d’assalto, il tutto in previsione di un possibile peggioramento della situazione. 

L’allarmismo della popolazione non è però del tutto ingiustificato, l’Italia infatti al momento il 3° paese al mondo per contagi, scalzando il Giappone che è ora 4°, dove al momento i casi sono 135. Di fatto siamo dietro solo alla Cina, Paese nativo del virus, che conta quasi 77 mila casi accertati e alla Corea del Sud, suo confinante con 602 contagiati.

Il leader della Lega, maggiore partito di opposizione, Matteo Salvini, su Facebook, continua ad attaccare il premier Conte: “Il presidente del Consiglio non può dirsi ‘sorpreso’ per un problema di cui denunciamo il rischio da settimane. Non sei pagato per essere sorpreso, sei pagato per risolvere i problemi”.

Poi come suo solito si rivolge agli italiani: “Care amiche e amici, sono giornate difficili, ma l’Italia ha sempre dimostrato di essere un Paese forte, popolato da gente pronta a reagire e a risollevarsi, servono provvedimenti radicali, serve l’ascolto dei virologi e degli scienziati, servono controlli ferrei ai confini su chi entra nel nostro Paese”.

Intanto in Sicilia, dove in diverse provincie la per la psicosi da coronavirus i supermercati sono stati praticamente svuotati dai cittadini, il Presidente Nello Musumeci ha tenuto una conferenza stampa in diretta su Facebook.

“Niente panico, operati 50 tamponi in sicilia, tutti con esito negativo, sia con cittadini stranieri che italiani”, comincia così la conferenza stampa del Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci tenuto oggi pomeriggio al Palazzo della Regione di Catania. 

Durante la conferenza è stato specificato che: “In caso di paura di contagio da coronavirus, telefonare al medico di famiglia o a quelli dei servizi preposti, evitare per sicurezza di andare al pronto soccorso. Sono già state predisposte le strutture per tutte le evenienze, con mobilitazione degli ospedali militari di Palermo Messina in caso di quarantena”.

Poi sui migranti il Presidente è stato chiaro: “Serve cautela. Se i migranti arrivano a bordo di una nave è opportuno per tutti, che gli accertamenti sanitari vengano esperiti a bordo della stessa nave piuttosto che a terra e se dovessero esserci casi particolari si provvede alla quarantena. Se la nave non dovesse essere provvista di personale medico, la regione è pronta a provvedere”.

La Regione Sicilia inoltre sta predisponendo ordinanze di maggiore sanificazione per gli ambienti degli ospedali. Per il mondo scolastico, si è deciso di sospendere tutte le gite scolastiche da e per la Sicilia: “il diritto alla salute arriva prima di tutto”. Per gli studenti si sta predisponendo un apposito portale. Chi proviene dalle aree gialle deve informare l’Asp e restare in casa per 14 giorni.

Infine, la “confessione” di Musumeci: “In verità nemmeno noi abbiamo risposte a tutte le domande e per questo che domani parteciperò alla seduta dell’unità di crisi nazionale presieduta dal Premier Conte. In questa occasione rappresenteremo le nostre preoccupazioni relative agli arrivi nei porti, negli aeroporti e negli scali ferroviari, noi crediamo che non tutti i controlli siano stati effettuati in maniera particolarmente oculata. Ci sono stati 63 voli ieri per ben 9620 passeggieri negli aeroporti siciliani e a tutti sono stati effettuati i controlli del caso e per fortuna tutti sono risultati negativi, però ci risulta che migliaia di altri cittadini italiani e stranieri arrivano in Sicilia senza accurata azione di controlli. Questo non ci preoccupa, ma l’unità di crisi deve saperlo e deve fornirci le necessarie garanzie”.

Intanto anche l’UGL Sicilia con il suo segretario Generale Giuseppe Messina interviene sul caso Coronavirus chiedendo al governo linee guida per contrastare il fenomeno e tutelare lavoratori.

“Abbiamo chiesto un confronto al Presidente della Regione, Nello Musumeci ed all’assessore regionale della Salute, Ruggero Razza”. A dichiararlo Giuseppe Messina, Segretario Regionale Ugl Sicilia in merito all’emergenza Coronavirus che ha condiviso l’iniziativa con Carmelo Urzì e Raffaele Lanteri rispettivamente Segretari Regionali delle federazioni UGL Sanità e UGL Medici Sicilia.
“Come Ugl chiediamo di conoscere quali determinazioni il Governo regionale intende assumere – prosegue il Segretario regionale Ugl – in ordine alla introduzione di accorgimenti necessari anche con l’emanazione di disposizioni igienico – sanitarie rivolte agli enti di ogni livello ed alle aziende, su tutto il territorio regionale per elevare i livelli di attenzione igienica negli uffici pubblici e privati, nelle scuole ed in tutti i luoghi di possibile assembramento, nonché nelle aziende, a salvaguardia in primis dei lavoratori, soprattutto quelli più esposti in quanto operanti nelle strutture sanitarie, dei minori e dei cittadini”.

Dall’UGL chiedono inoltre che: “Il Governo regionale si faccia parte attiva affinché si chiudano i porti siciliani all’accesso di migranti provenienti da zone di cui non si ha ancora contezza dello sviluppo del virus”.