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Coronavirus. Paura in Italia: un morto e 20 contagiati, ma Conte non chiude le frontiere. Salvini furibondo


Un anziano di 78 anni è morto e 20 i contagiati, 16 Lombardia, uno in Veneto e tre nel Lazio: adesso il Coronavirus fa paura anche in Italia, ma il premier Giuseppe Conte – per il momento – non chiude le frontiere

Si chiamava Adriano Trevisan, l’anziano morto nell’ospedale di Schiavonia, che aveva tre figli, una delle quali, Vanessa, era stata sindaco di Vo’. Ma questo caso rischia di essere solo la punta dell’iceberg, sono centinaia infatti le persone che hanno avuto contatti diretti con gli infettati e al momento si è in attesa di conoscere i risultati dei test, che sono stati eseguiti su oltre di 50mila cittadini della provincia di Lodi, a cui è stato solo consigliato di restare in quarantena a casa loro.

Fin qui il dato clinico, a cui inesorabilmente si sovrappone quello politico e come ormai capita giornalmente, è scontro sulle modalità di gestione della problematica, tra il premier Giuseppe Conte e il leader della Lega Matteo Salvini.

La richiesta della Lega è chiara e perentoria: “Sospendere il trattato di Schengen per mettere in campo controlli sanitari adeguati”. Ma il premier a parte le solite frasi di rito “Si potrebbe valutare anche questa ipotesi” e “Pronti a nuove misure”, ha idee diverse e sopratutto non ritiene opportuno in questa fase chiudere le frontiere.

“Manteniamo altissima la linea di precauzione – dice Giuseppe Conte provando a rassicurare gli italiani al termine della riunione straordinaria alla Protezione Civile – dovete fidarvi, stiamo adottando tutte le iniziative necessarie per la popolazione, niente allarmismo sociale e niente panico. Abbiamo preso tutte le misure e siamo disponibili a valutarne ulteriori, se necessarie”.

Poi il premier aggiunge: “Rassicuriamo tutta la popolazione, al momento abbiamo messo in quarantena tutte le persone che sono venute in contatto con i casi certificati positivi”.

Una linea che non piace a Matteo Salvini che attacca anche Roberto Speranza: “I contagi aumentano, bisogna blindare i nostri confini”. L’ordinanza del ministro della Salute infatti prevede la quarantena obbligatoria per chi ha avuto contatti con i pazienti contagiati, ma non per chi rientra dalla Cina e su quest’ultimo aspetto l’ex ministro è stato durissimo: “Quarantena volontaria per chi torna dalla Cina? Ma stiamo scherzando? La salute della nostra gente viene prima di tutto, siamo stufi di un governo che non decide niente. Conte dimettiti”.

Ma la decisione del premier non cambia: No allo stop a Schengen: “Man mano che ci sarà una evoluzione di questi casi – aggiunge Conte – prenderemo delle misure, ma in questo momento non abbiamo predisposto la sospensione del trattato di Schengen perché non lo riteniamo necessario”. Poi però si affretta a specificare: “Se si creeranno le necessità per mantenere quella soglia siamo disponibili a qualsiasi misura”.