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Coronavirus. Rinviato Referendum su taglio parlamentari: affiancato a regionali e comunali?


“Non c’è ancora una nuova data, è un rinvio tecnicamente sine die“, ha detto il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa, ma si deciderà entro il 23 marzo e l’idea è quella di tenerle comunque tra il 10 e il 31 maggio

E’ ufficiale. Il governo ha rinviato il referendum sul taglio dei parlamentari, previsto per il 29 marzo prossimo.

Come specificato dal Premier Giuseppe Conte: “Non c’è ancora una nuova data, è un rinvio tecnicamente sine die”, tuttavia dal Consiglio dei Ministri è già trapelato che la nuova data sarà decisa entro il 23 marzo. La data, salvo aggravamento della situzione generale legata al Coronavirus, dovrà essere fissata tra il 10 e il 31 maggio, sentiti anche i comitati del Sì e del No referendario.

Proprio data la forbice prevista, tra il 10 ed il 31 maggio, già si parla della possibilità di un’unica data con le regionali e forse anche le amministrative.

Per il capo politico reggente del M5S Vito Crimi: “Siamo in una situazione di grave emergenza economica e stiamo cercando di recuperare ogni euro disponibile. Non possiamo permetterci che il referendum sia un costo aggiuntivo. Cercheremo di ottenere l’accorpamento di tutte le date, da qui a giugno, in un’unica data”.

Un’idea quella dell’accorpamento che però non piace al fronte del No referendario, che evidentemente teme l’effetto “truppe cammellate” sull’esito del referendum che stravolgerebbe la politica italiana così come la conosciamo oggi.

“Qualora il Governo intendesse proporre un accorpamento con elezioni amministrative, i nostri costituzionalisti e gli avvocati sono già al lavoro per valutare tutti i possibili ricorsi avverso tale gravissima violazione delle basilari norme democratiche. Infatti al danno della mancata assicurazione di adeguata informazione attraverso i media, ad iniziare dalla tv pubblica, si aggiungerebbe la beffa di un referendum che sarebbe inevitabilmente travolto dalla battaglia tra i partiti”, annuncia la Fondazione Luigi Einaudi, impegnata sul fronte del No.

Intanto c’è anche chi in Sicilia si pone il dubbio che le stesse elezioni di maggio possano dover essere spostate, tra questi, il blogger ed esponente politico leghista di Ribera(Ag) Gaetano Montalbano che sui social ha scritto: “Alla luce dell’emergenza Covid 19 e degli inviti rivolti dal Governo ai cittadini ad evitare assembramenti e luoghi affollati e ritenendo le elezioni amministrative un esercizio democratico troppo serio, per essere affrontato infrangendo le raccomandazioni delle autorità nazionali o al contrario limitando la possibilità di comunicazione politica con gli elettori, ritengo sia doveroso rinviare a settembre le elezioni amministrative previste in Sicilia per il 24 maggio, prevedendo la proroga di qualche mese per le Amministrazioni comunali attualmente in carica.”