I pieni poteri? Sono quelli che lo Statuto Speciale Siciliano garantisce al Governatore dell’Isola e Nello Musumeci vuole usarli per contenere al massimo la pandemia da Coronavirus e tenere i cittadini in Casa. A norma dell’articolo 31 dello Statuto speciale infatti, in Sicilia: “al mantenimento dell’ordine pubblico” provvede “il Presidente della Regione a mezzo della polizia dello Stato e le forze armate dello Stato”
Quella al Coronavirus per Musumeci è una guerra, e in una guerra va schierato anche l’esercito.
Con gran fastidio di una parte del nord – ma non parliamo dei leghisti, da sempre favorevoli alle autonomie regionali – e di alcune testate nazionali da tempo politicamente schierate verso sinistra e Movimento 5 Stelle, il Governatore della Sicilia Nello Musumeci vuole ottenere dal governo centrale l’applicazione di una norma dello Statuto Speciale della Regione Sicilia che gli dà il potere di avvalersi della Polizia di Stato e dell’Esercito per controllare l’ordine pubblico e far attuare le disposizioni in caso di emergenza.
Del resto sono ormai diverse settimane che Musumeci rimprovera il Ministro degli Interni Luciana Lamorgese di non fare abbastanza per controllare gli indiscriminati arrivi dallo Stretto di Messina e sempre da settimane il Governatore lamenta la poca collaborazione nell’ottenere più militari dell’Esercito per controllare le strade siciliane e far rispettare la quarantena anti-covid.
Pare quindi una logica conseguenza che adesso il Governatore, stufo delle richieste rimaste lettera morta a Roma, voglia applicare fino all’ultima lettera lo Statuto Speciale Siciliano che dà al Governatore ampissimi poteri sotto vari aspetti, specialmente relativamente all’ordine pubblico.
Musumeci ha quindi invocato l’entrata in vigore dell’articolo 31 dello Statuto Speciale della Sicilia che prevede come sull’isola “al mantenimento dell’ordine pubblico” provveda “il Presidente della Regione a mezzo della polizia dello Stato, la quale nella Regione dipende disciplinarmente, per l’impiego e l’utilizzazione, dal Governo regionale. Il Presidente della Regione può chiedere l’impiego delle forze armate dello Stato”. Ma non solo. Secondo tale disposizione il “Presidente ha anche diritto di proporre, con richiesta motivata al Governo centrale, la rimozione o il trasferimento fuori dell’Isola, dei funzionari di polizia”.
Insomma, secondo lo Statuto Siciliano il Governatore in materia di mantenimento dell’ordine pubblico accentra su di sé poteri insieme da Ministro dell’Interno e della Difesa, nulla di particolarmente importante per la più alta carica dell’Isola, se si considera che la Sicilia nella storia è sempre stata un’eccezione rispetto agli altri territori italiani dove finanche i potenti papati cattolici medievali furono costretti a piegarsi concedendo l’Apostolica Legazia di Sicilia.
Ad ogni modo, senza perdersi in chiacchiere storiche, Musumeci per ottenere quanto sancito dallo Statuto ha bisogno di una legge di attuazione. Per questo ha fatto approvare dalla giunta di trinacria un disegno di legge costituzionale, trasmesso all’Assemblea regionale siciliana per l’approvazione e che dovrà essere poi inviato alle Camere per il via libera.
Si prevede dunque un iter molto lungo della durata di alcuni mesi, che dovrà vedere anche un confronto col governo centrale in Conferenza Stato-Regioni, il passaggio in Parlamento e un decreto ad hoc del presidente del consiglio firmato dal presidente della Repubblica.
Sicuramente non un percorso facile e c’è da giurarci, una battaglia quella di Musumeci che vedrà la netta opposizione dei nemici del sud e della Sicilia, giornali di governo in testa, che cercheranno di sminuire ed azzoppare in ogni modo tale proposta.
Il deliberato dalla giunta Musumeci, prevede “l’attuazione dell’art.31 dello Statuto, con specifico riferimento agli strumenti necessari per affrontare con efficacia e tempestività eventuali situazioni di emergenza statali o limitate al territorio regionale, che determinino refluenze sull’ordine pubblico, la sanità e la sicurezza nel territorio della Regione siciliana o in parte di esso”.
A proposito di ordinanze, il presidente della Regione, “in armonia con la legislazione statale e regionale di settore” potrà “adottare ordinanze contingibili e urgenti, nel rispetto dei principi fondamentali dell’ordinamento giuridico e dell’Unione europea e con efficacia estesa all’intero territorio regionale o parte di esso”.
Poteri comunque tutt’altro che illimitati quelli che vuole Musumeci dato che le misure adottate dal presidente della Regione dovranno trovare “preventivo coordinamento con quelle eventualmente adottate dagli altri competenti organi dello Stato, in conformità ai principi di unità della Repubblica, solidarietà politica, sussidiarietà, leale collaborazione e proporzionalità tra misura ed evento da fronteggiare”.
E in questo senso, sarebbe interessante capire quanto sarà pressante questo “preventivo coordinamento” e se potrà di fatto costituire un veto o un forte limite verso eventuali provvedimenti del Presidente siciliano o parte di essi.
La norma prevede infine “che per l’attuazione delle ordinanze o di altri suoi provvedimenti, comunque denominati, il presidente della Regione, di concerto con il ministro dell’Interno, ai sensi dell’art.31 dello Statuto si possa sempre avvalere della Polizia di Stato e, ove occorra, delle Forze armate di stanza nella Regione, anche di concerto con il ministro della Difesa”.
Giornalista Direttore responsabile di Fatti&Avvenimenti. Nato a Partinico (PA), ma saccense. Ha sempre vissuto a Sciacca, dove fin da giovanissimo si è appassionato alla politica locale. Scrive da quando aveva 17 anni, scrive di tutto perché “così è giusto che sia”. Ha scritto principalmente per il giornale ControVoce di Sciacca e per il Fatti&Avvenimenti, ma suoi articoli sono apparsi anche sui quotidiani La Valle dei Templi.net, LinkSicilia (MeridioNews), La Voce di New York e tanti altri giornali agrigentini, regionali, nazionali ed internazionali. Da Gennaio 2017 è corrispondente italiano per la rivista francese Lumieres Internationales Magazine. Scrittore a tempo perso. E’ anche uno studente di Giurisprudenza. Coltiva da anni la passione della musica e del canto ed ha una sua band. Non chiedetegli cosa voglia fare da grande, perché non lo sa.