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Cosenza. Crolla il viadotto Sila-Mare costruito nel 2014 che era stato chiuso un’ora prima: evitata un strage

Poteva trasformarsi in una tragedia, ma fortunatamente un’ingegnere ha dato l’ordine di chiuderlo. Il viadotto era stato costruito nel 2014

Un pilone di un viadotto che sorreggeva la nuova Strada Statale 177 che collega Mirto Crosia a Logobucco (Cosenza) e porta in Sila, è crollato durante una forte pioggia che ha ingrossato il torrente, sul cui letto è poggiata la struttura. Poteva essere una strage, ma fortunatamente qualche ora prima l’Anas, per decisione dell’ingegnere Francesco Caporaso, capo compartimento Calabria, aveva chiuso al traffico l’accesso all’arteria, perché era stato registrato uno smottamento a poche centinaia di metri dal crollo.

Non ci sono dubbi che la decisione di chiudere il viadotto un’ora prima del crollo, ha evitato un possibile tragedia: “In occasione dell’allerta meteo, le strutture Anas presidiano le tratte stradali interessate dagli eventi segnalati — spiega l’ingegnere — soprattutto nel caso in questione, dove il regime torrentizio del corso d’acqua, il Trionto, che lambisce la SS 177, richiede un’attenzione particolare. Questa attività ha consentito di seguire l’evoluzione dei fenomeni indotti dal torrente sull’infrastruttura in più punti , e di adottare tutte le precauzioni necessarie, fino alla chiusura totale del tratto di strada”.

Adesso si cercherà di capire di chi sino le responsabilità e la procura della Repubblica del tribunale di Castrovillari (Cosenza) ha aperto un fascicolo d’indagine. Il viadotto crollato era stato costruito nel 2014 così come parte della strada, la cui progettazione risale agli anni ’70. La magistratura ha posto sotto sequestro l’intera arteria e quindi, da questa mattina giovedì 4 maggio, per gli abitanti della Valle del Trionto, diventa problematico raggiungere le zone di mare. Le altre arterie della zona risultano, infatti, vetuste e con gravi problemi di percorribilità. L’amministrazione comunale ha disposto una unità di crisi presso la sede municipale, dove si segue l’evolversi della situazione alla presenza del sindaco, amministratori e consiglieri comunali, carabinieri e dirigenti Anas.

Dopo l’apertura dell’inchiesta sono arrivate le dichiarazioni delle parte interessate che sanno del solito “scarica barile”. Un dirigente dell’Anas pone l’attenzione sulla decisione provvidenziale di chiudere il ponte che ha evitato una tragedia: “Monitoravamo il torrente in più punti”.

Il Presidente della Regione Roberto Occhiuto quanto accaduto è “Inconcepibile” e questa mattina si è recato sul posto per rendersi conto di persona dello stato delle cose: “Bisogna capire di chi sono le responsabilità del crollo – dice – dopo appena 9 anni dalla costruzione, è inconcepibile che un ponte possa crollare solo perché il torrente si è ingrossato”.

Per il sindaco di Longobucco, Giuseppe Petron:Una decisione tempestiva, quanto premonitrice che ha evitato una tragedia, che poteva avere dimensioni simili a quelli del ponte Morandi, a Genova”. Il sindaco poi ha diffuso un comunicato: “La strada Sila-Mare, per gli ultimi eventi disastrosi che già conoscete, nel tratto che va da Ortiano a Manco è chiusa. Si esorta la cittadinanza alla massima attenzione al verificarsi di possibili frane e smottamenti”.