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Covid-19. La Russia distribuisce già il primo lotto del suo vaccino, mentre in Italia i test sono stati bloccati


Il ministero della Salute russo ha annunciato oggi di aver iniziato la distribuzione del primo lotto di vaccini anti-Covid-19 – o ‘Sputnik V’ – nelle diverse regioni del paese


Si tratta, secondo quanto reso noto in un comunicato, di una “consegna pilota” destinata a verificare il funzionamento delle reti logistiche di distribuzione e somministrazione ai cittadini appartenenti ai gruppi ad alto rischio.

Le autorità russe hanno registrato ufficialmente l’11 agosto il primo vaccino contro il Coronavirus, realizzato dal Centro di Epidemiología e Microbiología Gamaleya. Il vaccino garantisce immunità per un periodo massimo di due anni. L’efficacia del vaccino è stata certificata dallo stesso Putin, che per fugare ogni dubbio ha dichiarato che anche a una delle sue figlie è stato somministrato il nuovo vaccino contro il Covid-19 e sta bene. Il presidente ha aggiunto che sua figlia, dopo la prima dose ha avuto la febbre a 38, ma il giorno dopo è scesa poco sopra i 37 gradi. “Dopo la seconda dose, ha avuto di nuovo una leggera febbre, poi tutto è tornato a posto, si sente bene ed ha un alto numero di anticorpi”.

La Russia quindi si avvia a contrastare efficacemente la pandemia, ma in Europa la situazione sembra ancora lontana dall’essere risolta . In Italia dove  rispetto ad altri paesi come la Francia, il virus appare sotto controllo, il 24 agosto scorso all’Inmi Spallanzani di Roma si è dato il via alla sperimentazione sull’uomo del vaccino italiano, ma pochi giorni dopo tutto è stato interrotto a causa dei un paziente volontario che ha accusato gravi effetti collaterali.

Tutto fermo, sarebbe logico dunque acquistare il vaccino dalla Russia, ma in Europa ci sono le solite perplessità: il vaccino russo infatti prima di ottenere l’approvazione, secondo quanto dichiarato da Tarik Jasarevic, portavoce dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), dovrà essere sottoposto a “rigorosi esami e valutazioni di tutti i dati richiesti sulla sicurezza e l’efficacia”.

Anche il ministro della salute tedesco per bocca della portavoce della Redaktionsnetzwerk Deutschland ha espresso i suoi dubbi: “L’autorizzazione di un vaccino in Europa richiede sufficienti conoscenze di test clinici per provare l’efficacia e l’assenza di rischio oltre alla prova della qualità farmaceutica”. In Italia infine c’è l’agenzia nazionale del farmaco, che è sulle stesse posizioni dei colleghi europei.

Se il vaccino russo è efficace e non presenta controindicazioni e non potrebbe essere altrimenti, appare difficile infatti pensare che la Russia e Putin si espongano a situazione pericolose che metterebbero a rischio il paese, ci si chiede perché tanta ostilità. Il dubbio che le potenti lobby delle case farmaceutiche non vogliano lasciare in mano ai russi il business di questo vaccino, sorge.