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Covid. Dpcm, Conte firma nella notte. Zone rosse vietata la mobilità interna e torna l’autocertificazione: ecco il testo


Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, poco prima della mezzanotte ha firmato il Nuovo Dpcm anti-covid che in mattinata verrà pubblicato in Gazzetta ufficiale. Le misure entreranno in vigore venerdì 6 novembre

Giuseppe Conte dunque ha firmato il nuovo Dpcm nonostante il dissenso delle Regioni che avevano avanzato alcuni rilievi: “Non si cambia nulla nella sostanza”. Rispetto alla bozza circolata ieri, ci sono però delle novità: parrucchieri aperti anche nelle aree rosse. In quelle arancioni chiusi bar, ristoranti, e stop allo spostamento tra regioni. Resta da definire la classificazione delle regioni in base al rischio pandemia, ma già nelle prossime ore si avranno le suddivisioni.

Dpcm del 3 novembre 2020, scarica il documento (Firmato) in Pdf

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Le misure contenute nel nuovo provvedimento entreranno in vigore da venerdì 6 novembre valide fino al 3 dicembre e avranno regole e divieti diversi in base alle tre aree: zone rosse (ad alto rischio), arancioni (intermedio) e gialle (a basso rischio),  assegnati in base all’indice Rt e ad altri 21 criteri. Ma già su questa classificazione è in atto uno scontro tra governo e presidenti di Regione che hanno chiesto che la valutazione del rischio epidemiologico venga fatta in collaborazione con i dipartimenti di prevenzione regionali.

Il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini ha inviato un documento al governo:“Destano forti perplessità e preoccupazione le disposizioni che comprimono ed esautorano il ruolo e i compiti delle Regioni e delle Province autonome che di varare il provvedimento ristori insieme a dpcm e ribadiscono la richiesta di univoche misure nazionali e, in via integrativa, provvedimenti più restrittivi di livello regionale e locale”. Infine le regioni chiedono di sapere: ”chi può e deve disporre la chiusura al pubblico di strade e piazze nei centri urbani”.

Il governo a seguito di questo dissenso avrebbe promesso un “coinvolgimento” e il premier con i ministri Roberto Gualtieri e Stefano Patuanelli dicono che stanno lavorando sul decreto ristori bis da approvare in settimana.

Ma vediamo le classificazione delle Regioni per zona.

  • Zona rossa: Lombardia, Piemonte, Calabria e Valle d’Aosta. 
  • Zona arancione: Puglia, Sicilia.
  • Zona Gialla: Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Molise, Sardegna, Liguria, Marche, Toscana, Umbria, Veneto, province di Trento e di Bolzano.

In un primo momento si era parlato di zone verdi, ma il premier Conte nella conferenza stampa delle 20 ha precisato che:“Avrete notato che non ci sono regioni comprese in aree verdi. La pandemia corre ovunque e non ci sono territori che possono sottrarsi a queste nuovi regimi di misure restrittive”.

Queste le regole da rispettare nelle diverse zone

Zona Gialla. Qui le nuove regole sono meno rigide ma comunque più restrittive rispetto al decreto dello scorso 24 ottobre. Il “coprifuoco” scatta alle 22 fino alle cinque del mattino, durante il quale è vietato uscire di casa, salvo motivi di salute o lavoro. Nelle scuole superiori ci sarà la didattica a distanza al 100%. Nel trasporto pubblico, è prevista una capienza dimezzata: 50 per cento su bus, metro e treni regionali. I centri commerciali sono chiusi nel weekend e nei giorni festivi. Si fermano anche i musei, le mostre, le sale bingo. Bloccate le crociere. Vengono sospesi i concorsi pubblici, anche quello della scuola. Con l’eccezione di quelli che riguardano il personale della sanità. Sarà consentito l’accesso ai parchi, sempre rispettando la regola del distanziamento di un metro.

Zona arancione. Bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie resteranno chiusi sempre e non più solo dopo le 18, tranne i parrucchieri e centri estetici. Dovrebbe essere vietato ogni spostamento in un Comune diverso da quello di residenza o domicilio, salvo comprovate ragioni di lavoro, studio, salute. Per il resto valgono tutte le regole delle zone verdi: 50 per cento di capienza sui mezzi pubblici, didattica a distanza integrale alle superiori, stop ai musei e coprifuoco dalle 22.

Zone rosse. Sono le regioni individuate ad alto rischio. Qui è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori, e perfino gli spostamenti all’interno del territorio, salvo che per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute. La didattica a distanza in queste regioni scatterà già dalla seconda media (salvo le attività con minori disabili). Resteranno chiusi bar, pasticcerie, ristoranti, e tutti i negozi che non vendono beni essenziali. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio e – fino alle 22 – la ristorazione con asporto, con divieto di consumare sul posto o nelle vicinanze. Restano aperti i negozi di alimenti e bevande nelle aree di servizio e rifornimento carburante lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti. E le industrie. Nessuna serrata per i servizi essenziali, ovviamente farmacie e supermercati saranno aperti al pubblico come a marzo scorso.

Per le zone rosse ritorna anche autocertificazione che ricorda quella della primavera scorsa, ma si discute su una nuova versione modificata, fortemente voluta dal ministro Speranza, che andrà compilata ed esibita solo quando si dovrà uscire dopo le 22, ossia quando scatterà il coprifuoco nazionale.