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Cremlino: “Perché agiamo lentamente in Ucraina? Per noi non è guerra, non vogliamo distruggere tutto”

Peskov: “Noi cerchiamo di preservare vite umane, Kiev sponsor del terrorismo dopo droni al Cremlino”

La Russia cerca di preservare le città e le vite umane mentre conduce l’operazione militare speciale in Ucraina. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in un’intervista per il canale Atv della Republika Srpska di Bosnia Erzegovina.

“Naturalmente è molto difficile confrontare i potenziali militari di Russia e Ucraina. E ci si può chiedere: perché i russi agiscono così lentamente? Perché i russi non stanno facendo la guerra”, ha dichiarato Peskov.

“Non stiamo facendo una guerra. È una cosa completamente diversa fare una guerra: è la distruzione totale delle infrastrutture, è la distruzione totale delle città. Noi non stiamo facendo questo. Cerchiamo di preservare le infrastrutture e le vite umane”, ha spiegato il portavoce del Cremlino.

Rispondendo poi a una domanda sul confronto tra armi russe e occidentali, Peskov ha osservato che l’Occidente “ha armi buone, ha armi cattive e ha armi che si dimostrano inadatte alle condizioni dell’Ucraina”. Nella sua valutazione, anche l’Occidente “possiede armi molto pericolose, ne ha di altissima tecnologia. Pertanto, ovviamente, studiamo tutto questo durante l’operazione speciale”, ha detto il portavoce.

Peskov ha inoltre spiegato che l’operazione militare in Ucraina è molto complessa, ma in un anno sono stati raggiunti “determinati obiettivi”, resta ancora l’obiettivo della smilitarizzazione di Kiev e quello di respingere le truppe ucraine a “notevole distanza” dalle città del Donbass.

Il portavoce del Cremlino ha poi puntato ancora una volta il dito contro l’Occidente: secondo Peskov infatti l’operazione militare è iniziata a causa dell’inganno messo in atto dall’Occidente – accordi di Minsk –  e come difesa degli interessi della Russia contro l’Ucraina, ma poi l’Occidente è diventato effettivamente un partecipante al conflitto. Per il Cremlino, i paesi occidentali sono interessati all’interazione con la Russia solo nel caso in cui loro impartiscono ordini “dall’alto” e la Russia li esegua “dal basso”, tesi inaccettabile per Mosca.

Nel corso dell’intervista Peskov ha sottolineato anche le considerazioni del Cremlino sull’attacco subito nei giorni scorsi da pare di due droni ucraini:”In effetti, possiamo interpretarlo come un tentativo di compiere un atto di terrorismo contro il presidente russo. Si tratta di un’attività terroristica del Paese assolutamente oltraggiosa e inaccettabile. Riteniamo che in questo modo l’Ucraina si metta effettivamente alla pari con lo stato sponsor del terrorismo. Nemmeno de jure, ma de facto”.