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Crisanti: “Fare pagare le cure mediche ai non vaccinati”. E allora anche a drogati, alcolisti, tabagisti e obesi?


Il professore Andrea Crisanti ha proposto per chi non vuole vaccinarsi, di fare pagare in proprio le spese ospedaliere e delle cure. Se il principio fosse attuato però, per equità, “il trattamento” si dovrebbe allargare a drogati, alcolisti, tabagisti e obesi

Andrea Crisanti, onnipresente in Tv, ha fatto una proposta che, è inutile negarlo, ha trovato sostenitori in una parte degli italiani, ma anche di personaggi pubblici come ad esempio i giornalisti, Vittorio Feltri e Claudia Fusani. Un consenso bipartisan, visto che il primo è dichiaratamente di destra, la seconda di sinistra.

La proposta però “cozza” contro la Costituzione Italiana: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti. (…). La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. L’Italia è stata la prima in Europa a riconoscere il diritto alla salute nella sua Costituzione: la salute è un diritto individuale inviolabile e assoluto e un bene di rilevanza collettiva”. A tutto ciò si aggiunge che, sempre per la Costituzione, non esiste la obbligatorietà della vaccinazione anti Covid.

Fin qui la Costituzione, ma i fatti di questi ultimi due anni hanno dimostrato che in nome “dell’emergenza sanitaria”, le leggi sono state “sospese” e qualcuno si è anche spinto a definire questa prassi “dittatura sanitaria”. Dunque con il “facciamo finta” che il governo prenda in considerazione la proposta Crisanti, si aprirebbe un conflitto non di poco conto.

Infatti se si impone a chi non vuole vaccinarsi di pagarsi le spese mediche,  il provvedimento si dovrebbe estendere anche a chi viene ricoverato in overdose o in coma etilico, a chi subisce un incidente perché guidava ubriaco, a chi fuma e a chi è obeso perché mangia smodatamente e/o non fa attività fisica. Inoltre se un cittadino deve pagarsi il ricovero ospedaliero, perché deve anche continuare a pagare le tasse per l’assistenza sanitaria?

Sono solo domande per qualcosa che al momento è solo una “boutade” , ma la storia recente ci insegna che quello che ieri sembrava impossibile, oggi diventa realtà. Nelle more di questa “ideona” di Crisanti, il governo si muove sulla nuova legge francese del Green Pass e da fonti governative, pare si stia valutando l’ipotesi dell’obbligatorietà solo per i trasporti a lunga percorrenza.

Sempre secondo fonti di Governo, questa ipotesi, dovrebbe essere discussa lunedì o martedì prossimi in occasione della prevista cabina di regia. Si ragiona sull’estendere l’obbligo del green pass per l’accesso ai mezzi di trasporto a lunga percorrenza come aerei o treni. La misura ricorda il “certificato verde” alla francese, con obbligo di vaccinazione per i viaggi a grande distanza, ma per il resto il “green pass Italia” dovrebbe essere meno restrittivo di quello di francese.

Tra i provvedimenti ai quali pensa il governo su suggerimento dei tecnici c’è anche quello di riservare – almeno per alcune attività – l’utilizzo del green pass solo dopo aver fatto la seconda dose, in linea con l’Unione europea. Un utilizzo diffuso del pass eviterebbe il ricorso a misure più restrittive.

Su questo fronte, avanza l’ipotesi di un maggior peso dell’Rt ospedaliero – 30% delle terapie intensive e 40% dei ricoveri ordinari – sui profili di rischio da assegnare alle regioni.