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Crisi energetica. Regno Unito congela costo bollette per evitare “apocalisse per i consumatori”

Evitato “l’armageddon dei consumatori”, ma anche Albione deve fare i conti con le difficoltà della crisi energetica europea

La crisi energetica dettata dalle sanzioni contro la Russia colpisce duramente anche l’Inghilterra e si corre ai ripari. Bloomberg ha comunicato questa mattina il piano del Regno Unito di congelare il costo delle bollette energetiche per i cittadini voluto dalla neo premier Truss, il provvedimento limita il costo medio dell’energia per le famiglie a 2.500 sterline all’anno da ottobre, ben al di sotto delle £ 3.548 che avrebbero pagato senza l’intervento. Per le famiglie è stato previsto anche un sussidio di £ 400. Tale provvedimento avrà una durata di due anni – il che la dice lunga sulla previsione della durata della crisi energetica in atto – e le imprese riceveranno quello che il governo ha descritto come un intervento equivalente della durata di sei mesi.

Del resto proprio Bloomberg in mattinata aveva parlato della nota di RBC Capital Markets secondo cui è previsto un rallentamento della crescita salariale nel Paese di sua Maestà nel 2023, con le famiglie costrette a spendere di più per cibo e trasporto. Proprio per evitare un “un’armageddon dei consumatori” Truss ha dovuto congelare le bollette, così da dare “tregua” alle famiglie inglesi.

Notizie ovvie quelle del rapporto RBC, considerato che l’indice FTSE 350 Retailers è crollato del 35%. Le azioni di Associated British Foods Plc sono crollate fino al 9,3% oggi, il calo “intraday” più marcato da marzo 2020, dopo che il proprietario di Primark ha avvertito che il profitto nel prossimo anno fiscale sarà colpito dall’aumento dei costi energetici e dal rafforzamento del dollaro. Anche le azioni dei rivenditori di abbigliamento Next Plc e Marks & Spencer Group Plc sono diminuite.