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Da Minsk avvertono: “Bielorussia si riserva diritto di ‘risposta seria’ dopo chiusara frontiera con Polonia”

Varsavia ha deciso la chiusura unilaterale di quattro dei sei valichi sul confine polacco-bielorusso, negli scorsi giorni i media di Minsk aveva parlato apertamente di rischio che “la Polonia voglia invadere la Bielorussia”

Valico di confine polacco-bielorusso vicino al villaggio di Chworosciany, nel nord-est della Polonia

La Bielorussia si riserva il diritto di adottare misure più serie in risposta alla chiusura, da parte della Polonia, del valico di frontiera di Bobrovniki. Lo ha affermato oggi il ministero degli Esteri bielorusso.

La dichiarazione è arrivata a seguito della chiusura del valico di frontiera di Bobrovniki il 10 febbraio scorso, giustificato dalla Polonia con presunti motivi di sicurezza. Attualmente, dei sei valichi tra Polonia e Bielorussia, solo due sono aperti. Nello specifico, il trasporto merci verso la Polonia è possibile solo attraverso il checkpoint di Kozlovichi, mentre le autovetture possono attraversare il confine attraverso il checkpoint di Brest.

Nei giorni scorsi i media di Minsk avevano apertamente parlato del sospetto che Varsavia volesse e si stesse preparando a “invadere la Bielorussia”.

“Sottolineiamo ancora una volta che tutte le misure hanno natura di ritorsione. La Bielorussia, andando avanti, non prevede di compromettere in modo proattivo le condizioni di vita o di lavoro dei propri cittadini o di quelli vicini”, ha affermato il ministero in una nota. “Tuttavia, qualsiasi azione distruttiva da parte del governo polacco non rimarrà senza risposta. A tale proposito, ci riserviamo il diritto di misure di ritorsione più serie per proteggere i nostri interessi nazionali”.

Il ministero degli Esteri bielorusso ha inoltre disposto che il personale del Consolato generale di Polonia nella città bielorussa di Grodno dovrebbe essere ridotto e “portato alla parità quantitativa” con il numero dei dipendenti del Consolato generale di Bielorussia nella città polacca di Bialystok. Minsk inoltre vuole che l’ufficiale di collegamento del servizio di guardia di frontiera della Polonia se ne vada dalla Bielorussia e torni in patria a causa del suo comportamente considerato non collaborativo da Minsk.

Per Minsk la decisione “disumana” di chiudere Bobrovniki aggrava la già estremamente difficile situazione al confine bielorusso-polacco, viola i diritti dei residenti di entrambi i Paesi e danneggia anche l’attività economica.