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Decadono 7 sindaci siciliani a causa della mancata approvazione dei bilanci: la Regione emanerà i decreti entro due giorni


NO BILANCIO? NO SINDACO! Sette sindaci dopo l’approvazione della legge regionale n.6 del 2017, che speravano di restare in carica nonostante la decadenza dei loro Consigli Comunali dovuta alla mancata approvazione dei bilanci, sono oggi di fatto decaduti.

A decadere dalla carica di primo cittadino, saranno i sindaci di San Piero Patti, Castiglione di Sicilia, Valdina, Monforte San Giorgio, Monterosso Almo, Calatafimi Segesta e Casteldaccia, che nonostante lo scioglimento dei rispettivi Consigli comunali, a causa della non approvazione dei bilanci, erano rimasti in carica.

Il decreto di decadenza sarà notificato dalla Regione ai rispettivi destinatari entro dopodomani e permetterà di fare tornare al voto nella tornata amministrativa dell’11 giugno, i comuni interessati.

la Presidenza della Regione ha tentato in tutti i modi di evitare questo epilogo, ma la legge approvata due settimana fa insieme all’esercizio provvisorio, è una norma di interpretazione autentica che stabilisce la decadenza immediata, oltre che dei Consigli Comunali, anche dei sindaci delle amministrazioni che non hanno approvato i bilanci nei termini e questo, nonostante i dubbi sulla legittimità delle disposizioni normative che erano stati espressi dal Presidente della Regione, che ha presentato un quesito urgente al Cga per chiedere proprio la facoltà per l’amministrazione di disapplicare la disposizione di legge ritenuta illegittima.

Ma il Cga ieri ha detto di no: “La legittimità costituzionale non può essere sollevata dalla Regione ne dallo stesso Cga in seduta consultiva e non è tra le facoltà della Regione la decisione di non applicare la legge”.

Ne consegue, che se esistono aspetti di legittimità costituzionale sulla norma dovranno essere i sindaci interessati a sollevare la questione davanti alla Corte Costituzionale, atteso che non può essere fatto dalla Regione.

Sarà compito dell’Anci Sicilia in qualità di associazione dei sindaci – in una corsa contro il tempo , perché i decreti di scioglimento e decadenza saranno comunque notificati – ad occuparsi del ricorso, nell’estremo tentativo di allontanare questi sette comuni dal voto dell’11 giugno.