Nello specifico, la proposta riguarda la possibilità di valutare la misura cautelare per pericolo di reiterazione nei confronti di incensurati solo in caso di “reati di grave allarme sociale e di reati che compromettano la sicurezza pubblica o privata o l’incolumità delle persone”, inoltre impone ai procuratori di parlare con la stampa solo tramite comunicati ufficiali.
L’Ordine del giorno che sarà votato oggi alla Camera, vede Forza Italia e Lega favorevoli e Fratelli d’Italia,con qualche distinguo. ma con molti pronti votare a favore.
Nel dettaglio al novità riguarda la possibilità di valutare la misura cautelare per pericolo di reiterazione nei confronti di incensurati solo in caso di “reati di grave allarme sociale e di reati che compromettano la sicurezza pubblica o privata o l’incolumità delle persone”. Tradotto significa che un incensurato difficilmente potrà essere arrestato tranne se accusato di reati come gravi quali: mafia, reati sessuali, terrorismo, omicidio o anche furti in abitazione. Esclusi dunque i reati di corruzione e tutti quei delitti di solito commessi da chi ha cariche pubbliche.
L’Odg sembra la risposta della politica agli ultimi casi in particolare quello del governatore ligure Giovanni Toti, finito ai domiciliar l’8 maggio con l’accusa di corruzione e scarcerato solo alcuni giorni fa, ma solo dopo essersi dimissioni da presidente della giunta regionale, altrimenti difficilmente sarebbe tornato libero. Ed è proprio questo aspetto che non è piaciuto alla maggioranza, in particolare il Ministro della Giustizia Nordio ha considerato le dimissioni un fatto gravissimo, di fatto come se i giudici prevarichino il voto dei cittadini.
L’Ordine del giorno di Costa modifica la lettera C dell’articolo 274 del codice di procedura penale che norma proprio le esigenze cautelari disposte in caso di pericolo di reiterazione del reato, chiedendo un alleggerimento per gli incensurati.
Il deputato di Azione nel proprio Ordine del giorno Scrive: “L’esigenza cautelare di cui all’articolo 274, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale prevede una prognosi di reiterazione del reato che solo la misura del carcere o dei domiciliari può scongiurare. Tale esigenza cautelare deve tuttavia conciliarsi con il principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza, che assume maggior forza laddove ci si trovi ad operare la prognosi su un soggetto incensurato”. “In altre parole – continua l’Odg – qualcuno la cui responsabilità non è ancora stata accertata, che sia dunque sospetto ma goda della presunzione di non colpevolezza e non abbia mai subito condanne, subisce una misura cautelare sulla previsione che possa reiterare un reato non ancora accertato. Un sospetto basato su un sospetto”.
Partendo da queste considerazioni Costa chiede al governo di “valutare un intervento normativo finalizzato a una rimodulazione delle norme sulla custodia cautelare (…) finalizzato a un puntuale bilanciamento tra presunzione di innocenza e garanzie di sicurezza”.
Redazione Fatti & Avvenimenti