Il Comune della “rossa” Bologna aveva negato l’iscrizione della residenza a due migranti richiedenti asilo come disposto dal Decreto Sicurezza, ma una sentenza del tribunale adesso ordina l’iscrizione: il Sindaco di Bologna esulta, il Vicepremier Salvini: “Sentenza vergognosa”
“Sentenza vergognosa, se qualche giudice vuole fare politica e cambiare le leggi per aiutare gli immigrati, lasci il Tribunale e si candidi con la sinistra”, è questo il commento sprezzante del Vicepremier e Ministro degli Interni Matteo Salvini che certo non le manda a dire ed affronta la decisione del tribunale di Bologna a muso duro.
“Ovviamente faremo ricorso – precisa il Vicepremier – contro questa sentenza, intanto invito tutti i Sindaci a rispettare (come ovvio) la Legge”.
Sotto un profilo giuridico, per i magistrati la norma non conterrebbe un divieto esplicito di iscrizione anagrafica per i richiedenti asilo, ma evidenzierebbe come il permesso di soggiorno per richiesta asilo non vale a consentire l’iscrizione anagrafica del richiedente in base a questo permesso. La dizione “non costituisce titolo per l’iscrizione anagrafica”, spiega la sentenza, porrebbe “problema interpretativo”.
Insomma, per il Tribunale siccome la legge sarebbe in qualche modo poco chiara sul punto, – all’interno del quadro costituzionale e del diritto europeo – si predilige una interpretazione costituzionalmente orientata tale da permettere ai richiedenti asilo di ottenere la residenza ed i diritti annessi.
In ogni caso, fonti del Viminale hanno subito sottolineato che sentenze di questo tipo non intaccano neppure minimamente la legge: non sono definitive e riguardano solo i singoli casi in giudizio. Per modificare una norma serve invece un pronunciamento della Corte Costituzionale.