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Domani Consiglio Ministro. Lega e 5 Stelle contrari all’obbligo vaccinale per tutti i lavoratori: è scontro con Draghi

Il premier Draghi ha convocato per domani il Consiglio dei ministri. All’ordine del giorno c’è l’estensione dell’obbligo vaccinale per tutti i lavoratori, ma Lega e 5 Stelle sono contrari. Prove generali di una crisi di governo?


Ben 23 milioni di lavoratori, divisi tra pubblico e privato, non sono ancora vaccinati e tra questi circa quattro-cinque milioni sono considerati no vax irriducibili e così il premier Mario Draghi per “prenderne” quanti più possibile, vorrebbe imporre quella che nei fatti sarebbe una vaccinazione obbligatoria, senza però che esista una legge che obblighi a vaccinarsi.

Questo almeno è l’orientamento prevalente in una parte del variegato governo, che vede PD e Forza Italia che vorrebbero votato l’obbligo e Lega e i 5 Stelle che hanno già detto più volte di no. Il Consiglio dei ministri di domani, dunque si preannuncia “caldo” e potrebbe riservare sorprese con finanche una prova di crisi di governo. Azzardato? Forse, ma non troppo, basta infatti leggere i messaggi che ieri circolavano sulle chat dei vari gruppi parlamentari, per capire che quella di domani sarà una riunione di governo “assai complicata”.

Draghi come al solito da buon “democratico”, non intende ascoltare nessuno e sarebbe deciso ad andare avanti incurante delle opinioni altrui: per il premier l’obbligo “sa da fare” e basta. Ed è proprio qui il nodo della questione, se Draghi non fa passi indietro e la stessa cosa faranno Lega e 5 Stelle, se non domani ma molto presto, leggasi già nei prossimi giorni, si creano le condizioni per uno strappo che assomiglia molto ad una crisi di governo.

Il momento migliore potrebbe essere proprio l’elezione del Capo dello Stato, Draghi ha già detto che il posto è suo, manco si fosse comprato il Quirinale, ma la Lega, che con il centro destra ha altri nomi e sopratutto i numeri e i 5 stelle che hanno già detto, “mai Draghi Presidente della Repubblica”, la situazione potrebbe complicarsi fino alla crisi reale di governo.

La temperatura nel governo dunque è caldissima e già oggi si saprà la data della prima votazione, quella che ufficialmente darà inizio al “Gran Ballo di Corte”.