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Dopo l’ufficio trovate carte top secret anche a casa di Biden: nominato un procuratore speciale come per Trump

Dopo  il ritrovamento nell’ufficio, è stato scoperto un secondo lotto di documenti “riservati” nella casa di Joe Biden riguardanti il periodo delle sua vicepresidenza 

La notizia che ha messo la Casa Bianca in grande imbarazzo, è stata rivelata da Nbc. Joe Biden pare abbia commesso lo stesso errore, o forse lo stesso reato, del suo predecessore Donald Trump. Dopo il ritrovamento di documenti riservati  nel suo ufficio, ne sono stati altri nella sua abitazione. Erano tra oggetti personali e giornali in un garage della residenza di Wilmington, nel Delaware e risalgono a quando il presidente era vice di Obama. Il partito Repubblicano prende la palla al balzo e va all’attacco e Biden assicura “piena collaborazione”.

Ma la faccenda è destinata ad allargarsi, ieri infatti, il segretario alla Giustizia Merrick Garland ha nominato un procuratore speciale per indagare sui documenti segreti trovati nell’ufficio e nella residenza privata del presidente, incluso il garage dove parcheggia la sua Corvette, così come era successo per quelli scoperti a Mar a Lago.

È stato scoperto un secondo lotto di documenti “riservati” di quando Joe Biden era vicepresidente degli Stati Uniti. Il ritrovamento arriva pochi giorni dopo i primi dieci file trovati dagli avvocati di Biden nell’ufficio che il Democratico aveva occupato a Washington tra il 2017 e il 2019, e utilizzato in qualità di professore onorario dell’Università della Pennsylvania. Della prima si sa che i file risalivano al 2013 e al 2016, quando Biden era il vicepresidente di Barack Obama. Dei file trovati dopo non sono stati forniti dettagli.

Il secondo blocco di documenti “riservati” appartenuti a Joe Biden è stato trovato nella sua casa a Wilmington, Delaware. Lo ha dichiarato la Casa Bianca. “Gli avvocati – ha spiegato Richard Sauber, consigliere di Biden – hanno trovato i documenti tra oggetti personali e giornali. Fanno parte dell’amministrazione Obama-Biden e sono segnati come ‘riservati'”. “Tutti questi documenti – ha aggiunto – sono stati trovati nel garage della residenza del presidente a Wilmington”. Un altro file, composto da una pagina, è stato scoperto in una stanza vicina. La Casa Bianca ha spiegato che i legali di Biden hanno subito informato il dipartimento Giustizia e organizzato l’immediata consegna.

Di fatto si tratta di un caso simile a quello di Donald Trump, che si era portato nel resort di Mar-a-Lago, in Florida, più di trecento dossier, tra cui molti considerati “top secret”. I Repubblicani ovviamente come accadde per Trump, hanno invocato la nomina di un “super procuratore”, perché indaghi sulla vicenda.

Adesso Biden dovrà chiarire perché i suoi dossier si trovassero in un ufficio privato ed infatti la portavoce della Casa Bianca è parsa per la prima volta in difficoltà. Ma lo scontro politico è solo all’inizio il Repubblicano Mike Turner, deputato rappresentante dell’Ohio e presidente della commissione Intelligence, ha contattato il direttore delll’intelligence Avril Haines, dicendo che la decisione di Biden di tenersi documenti riservati è una “potenziale violazione delle leggi che proteggono la sicurezza nazionale, inclusi l’Espionage Act e il Presidential Records Act”, cioè una legge che vieta interferenze sulla sicurezza militare e nazionale degli Stati Uniti e l’obbligo di un presidente, e vicepresidente, di consegnare tutti i documenti ufficiali.