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Draghi “l’americano” va da Biden per parlare di armi e gas, ma è solo: mollato dagli italiani e anche da Letta

Oggi Draghi incontrerà Biden, invio di armi e gas i temi sul tavolo, ma rischia di farlo “a titolo personale”: dopo Salvini e Conte, su questi temi è stato mollato anche da Letta

È previsto per oggi, alle 14:00 ora locale, alla Casa Bianca, l’incontro tra il premier italiano Mario Draghi ed il presidente americano Joe Biden. Draghi confermerà “la solidarietà del legame transatlantico” e il sostegno al “coordinamento delle misure a favore del popolo ucraino e di contrasto all’aggressione della Russia”. Ma a Biden sicuramente non basterà e chiederà un maggiore impegno militare dell’Italia, nella fornitura di armamenti all’Ucraina, che siamo certi, Draghi assicurerà, ma lo farà a titolo quasi personale, i tre grandi partiti di maggioranza del suo governo, da Salvini a Conte ed ora anche Letta, si sono schierati apertamente per lo stop all’invio di armi e ad un dialogo più incisivo con la Russia per fermare il conflitto.

Non è una novità che l’Italia oggi sia uno dei Paesi europei che più sostiene la guerra contro la Russia, approvando tutte le sanzioni economiche ed inviando armi di cui non si conosce né genere né quantità a causa del “segreto di Stato” voluto dal premier. Una posizione che in un primo momento era stata appoggiata da tutta la maggioranza, ma che gradualmente si è sfilata. Inizialmente è stata la Lega di Salvini, poi è arrivato il M5S di Giuseppe Conte e adesso persino il Pd del fedele atlantista Enrico Letta.

“Non dobbiamo farci guidare dagli Usa, l’Europa è adulta – ha detto in un’intervista a La Repubblica il segretario del Pd – Questa guerra è in Europa e l’Europa deve fermarla. Sarebbe sbagliato firmare la pace in Usa, come fu per l’ex Jugoslavia”. E a chiarire meglio il concetto ha aggiunto: “Lo ripeto: la sfida per la pace si gioca qui e deve condurla l’Europa. Sono fuori luogo le uscite di Boris Johnson, quando dice che la guerra va portata sul territorio russo”.

Oggi Pd, M5s e Lega chiedono a Draghi di smarcarsi da Stati Uniti e Inghilterra, ma sarà difficile che il premier li prenda in considerazione, la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, infatti, ha già fatto sapere che i due presidenti “parleranno dei costi da imporre alla Russia per la sua guerra in Ucraina, ringraziando il primo ministro italiano per la sua posizione contro Putin”. Draghi dirà di sì a tutto, ma la sua posizione alla guida del governo italiano, appare più debole rispetto al passato.