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Drone caduto, Usa “il Mar Nero non è della Russia”. Lavrov: “ Usa ignorano limitazioni volo. Incidenti sono sempre rischiosi”

Continuano le tensioni tra Russia e Stati Uniti dopo il drone caduto. La Casa Bianca: “Il Mar Nero non appartiene alla Russia. Continueremo ad operare nel pieno rispetto del diritto internazionale”. Mosca però la pensa diversamente: “Gli Usa ignorano le limitazioni di volo sul Mar Nero. Gli incidenti tra potenze nucleari sono sempre rischiosi”

Il giorno dopo che, secondo gli Stati Uniti, un loro drone è precipitato nel Mar Nero a causa di “comportamenti pericolosi” da parte di caccia russi, l segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, ha rivolto un messaggio alla Russia: “continueranno a volare e operare dove lo permette il diritto internazionale”. Il capo del Pentagono nel discorso di apertura della decima riunione del gruppo di Contatto per la Difesa in Ucraina, che si svolge in modo virtuale, ha detto che “questo pericoloso episodio fa parte di un modello di azioni aggressive, rischiose e poco sicure da parte dei piloti russi nello spazio aereo internazionale”. Ed ha aggiuntoNon bisogna sbagliarsi, gli Stati Uniti continueranno a volare ed operare dove è permesso dal diritto internazionale, mentre alla Russia spetta operare i suoi aerei militari in modo sicuro e professionale”.

A stretto giro è arrivata la risposta – come riporta Ria Novosti – del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov:Gli Stati Uniti stanno ignorando il fatto che dopo l’inizio dell’operazione speciale in Ucraina le aree costiere del Mar Nero hanno uno status limitato per i voli. Qualsiasi incidente che provochi uno scontro tra due grandi potenze nucleari è sempre molto rischioso. Le autorità statunitensi non possono non capirlo”.

Lavrov ha anche aggiunto: “La parte americana cerca costantemente provocazioni per intensificare i suoi approcci conflittuali. Questo è un male, perché hanno costantemente dichiarato di essere un potere responsabile, interessato alla stabilità strategica ma le parole sono in contrasto con i fatti”.