Roberto Colaninno, un protagonista indiscusso dell’economia italiana è morto ad 80 anni. Nel duemila era stato nominato Cavaliere del Lavoro
Il nome di Colaninno è legato alla Piaggio, società che controllava attraverso la Immsi e di cui era presidente e amministratore delegato. Una carriera da manager iniziata in Fiaam, componentistica auto di cui diviene amministratore delegato. Nel 1981 fonda a Mantova la Sogefi, sempre componentistica auto, che quota in Borsa. E’, in questa fase, in ruoli di primo livello anche in importanti multinazionali americane.
Nella metà degli anni Novanta diventa ad della Olivetti e la trasforma in holding delle Tlc. E’ del febbraio del 1999 la più grande Opa che si fosse vista in Italia, fino a quel momento: la scalata alla Telecm Italia da 60 miliardi di euro, conclusa con la conquista del 51% della società di Tlc. In Telecom, Colaninno diventa presidente e ad, e presidente di Tim. Nel 2001 ci sarà quindi l’uscita in favore della Pirelli.
Omniaholding e Omniainvest sono le società holding e di investimento da lui costituite, attraverso le quali nel 2002, dopo aver avvicinato la Fiat, compra la Immsi: quotata in Borsa e dedita all’immobiliare. Allarga allora il perimetro e acquista il controllo di Piaggio e Intermarine, e siamo arrivati al 2003.
Tra le altre iniziative di maggiore eco pubblica, quella del 2008 quando Colaninno – attraverso Immsi – è tra i fondatori di Cai, Compagnia Aerea Italiana: sono i “capitani coraggiosi” che comprano Alitalia e Airone dopo lo stop berlusconiano alla vendita ad Air France in difesa dell’italianità.
Colaninno è stato anche presidente della nuova Alitalia SAI, quella nata con l’ingresso di Etihad nel 2015. Ed è uscito dal cda di Alitalia, nel 2017.