Toto Cutugno si è spento oggi intorno alle 16 all’ospedale San Raffaele di Milano dove era ricoverato. Il cantautore aveva compiuto 89 anni da poco
A darne notizia all’ANSA spiegando la causa del decesso, è stato il suo manager Danilo Mancuso: ”dopo una lunga malattia, il cantante si era aggravato negli ultimi mesi”.
“Lasciatemi cantare con la chitarra in mano…” con queste indimenticabili parole della canzone l’Italiano, famosa in tutto il mondo, nel 1983 dal palco del festival di Sanremo iniziava la popolarità che ha toccato tutto il mondo. Con “L’Italiano” Toto Cutugno conobbe il successo nel mondo e con quel brano, che a Sanremo si era piazzato solo quinto in classifica, divenne tra i musicisti italiani più amati all’estero, con una particolare predilezione in Russia.
Nato a Fosdinovo, in provincia di Massa Carrara, figlio di un sottufficiale della marina, il piccolo Salvatore cresce a La Spezia per motivi di lavoro del padre che è colui anche che lo avvicina alla musica. Il padre suona la tromba in una banda e coinvolge anche Toto che prima si applica al tamburo, poi alla batteria infine alla fisarmonica poiché un pianoforte è troppo costoso.
Il primo concorso è a tredici anni poi poco più che ventenne comincia a formare dei gruppi dove è lui l’anima propulsiva: Toto & i Rockers; entra poi sempre come batterista nel gruppo Ghigo e i goghi in cui resterà per un anno, nel 1965 crea Toto e i Tati, l’attività di batterista gli assicura un contratto con la Carosello Records. Il debutto come cantante è con un nuovo gruppo, gli Albatros con cui partecipa la prima delle quindici volte al festival di Sanremo, un record che condivide con Al Bano, Peppino di Capri, Milva e Anna Oxa. Il brano si intitola Volo AZ504, si classifica terza e ottiene un buon successo di vendite, lo stesso anno sono al Festivalbar con Nel cuore nei sensi.
Fa ancora parte degli Albatros quando comincia la carriera solista, Il primo successo è del 1977, il brano Donna donna mia diventa la sigla del programma di Mike Bongiorno, Scommettiamo? e che lo stesso Mike ha contribuito a scrivere. Altre collaborazioni importanti di quegli anni sono i brani scritti per Johnny Hallyday, Dalida, Miguel Bosé e Luis Miguel, al quale lui e Cristiano Minellono consegnano Noi, ragazzi di oggi. Poi i pezzi per Adriano Celentano: Soli che rimane per mesi stabile al primo posto nelle classifiche delle vendite, e altri brani che vengono contenuti nell’omonimo album pubblicato dal molleggiato nel 1979.