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Edilizia in crisi, 4200 lavoratori “a spasso” in provincia. CGIL: “Necessario avviare lavori del Patto per la Sicilia in provincia”


La CGIL di Massimo Raso rilancia oggi il tema delle incompiute in Sicilia ed in provincia di Agrigento e del mancato avvio delle opere previste nel “Patto per la Sicilia”, che ormai sembra sempre più una vana promessa dell’allora governo Renzi.

Ma delle opere incompiute in sicilia vi è un elenco stilato dalla regione ed è quello che potete scaricare da questo LINK (clicca). All’interno di tale elenco alcune opere incompiute sono nella nostra provincia ed interessano i Comuni di Agrigento, Aragona, Calamonaci, Racalmuto.

“Questo elenco, a mio avviso – dice oggi Raso – non è esaustivo dell’insieme delle opere incompiute della nostra provincia, vanno aggiunte le opere inserite nel “Patto per la Sicilia”, capire cosa succede nei Comuni in relazione alle opere inserite nei “piani triennali”. Ma far ripartire l’edilizia pubblica e privata è un’urgenza di questa provincia.”

Ieri, Vito Baglio, Segretario della FILLEA Agrigentina, a Montevago riepilogava i numeri della crisi del settore in questi anni della crisi da cui non usciamo: oltre 4200 lavoratori edili e oltre 700 Imprese sono stati cancellati in una provincia dove il livello della disoccupazione è più che doppio rispetto al resto del Paese.

“All’ANCE, la Categoria della Confindustria che si occupa di Edilizia, ad altre Associazioni Datoriali ed alla “rete” delle professioni tecniche di questa provincia ed ai Sindaci proponiamo un “patto” per far ripartire l’edilizia in questa provincia. – conclude Raso della CGIL – Lo abbiamo ripetuto nei giorni scorsi incontrando il Sindaco di Agrigento Lillo Firetto: non possiamo permetterci di sprecare un euro dei soldi che ci sono ed insieme dobbiamo “intercettarne” altri per avviare nuove opere, non per altra cementificazione selvaggia, ma per operare il recupero e la conservazione del costruito, per bonificare e manutenere le nostre Città, le periferie, i nostri centri storici, per migliorare la qualità della vita e dell’abitare.”