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EDITORIALE. La munnizza sta per strada… Mangia si lamenta ed è un ‘tutti contro tutti’


Come avevamo preannunciato in questo articolo i cittadini saccensi e soprattutto i turisti di SciaccaMare AeroViaggi – ex Sitas – di Antonio Mangia, proprio nella settimana delle festività pasquali, hanno registrato forti disagi nel servizio di raccolta dei rifiuti urbani.

La causa di tali disservizi è la Sogeir, società d’ambito in liquidazione, che deve ancora pagare tre mensilità, quelle di gennaio, febbraio e marzo ai suoi dipendenti, che per sollecitare il pagamento, hanno indetto assemblee nelle ultime due ore dei turni di lavoro determinando una interruzione nella raccolta dei rifiuti, di due ore al giorno.

I risultati sono quelli che si vedono nella foto, ed adesso, soprattutto sui sempre aggressivi ed arroganti social, tutti cercano il colpevole di tale sfacelo, dall’albergatore al partito politico, dall’uomo di strada all’assessore.

Il primo a far partire questa bagarre è stato l’imprenditore Antonio Mangia. Certo comprendiamo le ragioni ed il bisogno di Mangia di garantire ai suoi 1500 ospiti paganti che la città per pasqua sia quantomeno decorosa. Tuttavia, corre ricordare un vecchio adagio, di origine tedesca, se la memoria non m’inganna: “E’ il tono che fa la musica”.

Ecco, destino ha voluto che con l’avvento delle nuove tecnologie, le considerazioni personalissime e fin troppo, non vengano più filtrate dalla saggia penna di un giornalista, ma arrivino così, in tutta la loro fastidiosa naturalezza, in presa diretta. Antonio Mangia, avrebbe infatti detto, citiamo testualmente: “… noi paghiamo 300mila euro di tarsu, 300mila – ripete – una somma astronomica, che io potrei ritirare immondizia da tutta Sciacca”. Ed ancora: “Ho parlato con il sindaco e purtroppo mi sono adirato, ho alzato anche la voce”.

Adesso, fermo restando che la situazione è grave, ed è vergognoso trovarsi i cumuli di rifiuti alle porte della più grande struttura alberghiera in provincia; fermo restando che il sindaco ha il preciso dovere, tra i suoi compiti, di fare in modo con qualsiasi mezzo la leggi gli metta a disposizione che tali inconvenienti non si verifichino; fermo restando il sacrosanto diritto di chi fa impresa, soprattutto con le proporzioni e l’indotto che il signor Mangia garantisce, di poter lavorare in una realtà che necessariamente deve remare a favore dell’impresa e del lavoro… E’ il tono che fa la musica.

Detto francamente, la Tarsu non si mette a caso, ci sono delle leggi che la regolano – seppur con risicati spazi di manovra – e se 300mila euro sono troppi, ricordiamo che un B&B con 2 camere paga sicuramente meno; come del resto guadagna anche meno. Insomma, se meno vuoi spendere, meno devi avere, poi ognuno ne trae le proprie considerazioni. E il signor Mangia paga 300mila euro a fronte di 300mila presenze – dati del 2016 – nei suoi alberghi, tutto il grosso della gestione dei rifiuti se lo pagano i 40mila saccensi.

Sul fatto quindi che bastino 300mila euro – che sono sicuramente una cifra importante – per gestire la raccolta di una città di 40mila abitanti, stendiamo un velo pietoso; anzi, ricordiamo che il contratto del Piano ARO – che non è potuto entrare in vigore a causa di un ricorso al Tar da parte di un Comitato e non per volere dell’Amministrazione – ha la durata di sette anni per un importo complessivo di circa 21 milioni di euro a carico della collettività.

L’immagine poi di un potente imprenditore che alza la voce con il sindaco di paese, è un’immagine che non gratifica nessuno. Non gratifica il sindaco che a fine mandato avrà preferito sicuramente mantenere la calma con diplomazia e senza scomporsi (ed è in questi momenti che rimpiangi di non avere Pippo Turco a sindaco!); non gratifica il partito di opposizione che stamattina è intervenuto in favore dell’imprenditore tanto perché sotto campagna elettorale ci sta l’attacco sempre e comunque; e non gratifica sicuramente l’immagine dell’imprenditore. Fermo restando che ha la dignità di chi in questa città ha investito ed investe denaro creando occupazione. Ma è il tono che fa la musica.