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EDITORIALE. L’Opposizione gioca sul bene della città, comunque vada, il popolo non se lo dimenticherà al voto


Ieri sera è andata in scena una delle più brutte pagine della politica cittadina degli ultimi trent’anni. Non ci sono altre parole per descrivere quello che è accaduto nell’aula consiliare del comune di Sciacca.

In questo articolo abbiamo spiegato nel dettaglio come si sono svolti i fatti. Da quello che si è riuscito a sapere, l’opposizione avrebbe redatto un documento firmato – meno Mario Turturici, che non avrebbe firmato –  ponendo un ultimatum al sindaco Di Paola: “Siamo disponibili a votare l’approvazione del bilancio, ma a condizione che il sindaco si dimetta, in caso non accetti, il bilancio verrebbe bocciato”.

Allora, vogliamo essere subito chiari: questa non è politica. Tenere di fatto “in ostaggio” carristi, negozianti, ristoratori, albergatori, esercenti di vario genere, tour operetor, maestranze, ma non solo, perchè nel bilancio non c’è solo il Carnevale, nel bilancio c’è tutto; tenere in ostaggio una città perchè i consiglieri di opposizione vogliono fare il colpo di mano e buttare fuori Di Paola, non è politica, è terrorismo politico(senza voler fare alcun tipo di parallelo storico, ci mancherebbe). E sono due cose estremamente diverse.

Ma non solo, vorremo conoscere la fine mente politica che ha partorito un abominio simile, soprattutto per chiedergli se crede che questo porterà voti alle prossime elezioni. Spettabili consiglieri di Opposizione, ve lo diciamo noi se vi porterà voti: no, ma non solo “no”, potete proprio evitare di ripresentarvi alle prossime elezioni. Ma avete letto cosa scrive il popolo sui social? Vi proponiamo un piccolo screen:

Letto? Piaciuto? Ma questo è uno dei commenti più pacati che sicuramente non ci può lasciare indifferenti e cioè dire: ma il bilancio si approva per politica o per il bene della città? Ma allora ditelo che volete essere schiacciati dal Movimento 5 Stelle, almeno la stampa può riportare direttamente le vostre dichiarazioni entusiaste. Questo è stato politicamente un harakiri giapponese – con la grande differenza che nell’harakiri c’è molto onore tra i samurai, in quello che avete fatto voi, no -, indipendetemente da come voterete stasera.

Non sappiamo, probabilmente i consiglieri di opposizione sono stati galvanizzati da taluni fini commentatori politici cittadini, ma quello che non hanno considerato, è che Sciacca è fatta di persone che hanno speso per il carnevale, di persone che hanno giustamente bisogno dei servizi essenziali, di gente che in questa città deve vivere, e non di politica.

Adesso le domande sono solo due: in primis, se questo documento esiste oppure è stato solo millantanto, e sarebbe grave in ogni caso; in secundis, nel caso esistesse, se l’opposizione intenda proseguire su questa strada o meno. Di certo, qualsiasi cosa questa sera accadrà, il giudizio dei cittadini alle prossime elezioni sarà impietoso; vi sono limiti di buon senso e buona politica che non vanno mai sorpassati, giusto per il doveroso rispetto ai cittadini che su quei banchi l’opposizione ce l’ha fatta sedere.

Infine, una menzione speciale la dedichiamo al consigliere Paolo Mandracchia, già pronto alla candidatura a sindaco, che con scarsa lungimiranza, allorquando ieri sera il consigliere Salvatore Alonge ha preso la parola durante la seduta chiedendo se il documento prima citato esistesse o meno, ha risposto piccatamente dicendo che il punto all’ordine del giorno prevedeva la discussione sul bilancio e non su documenti.

Ecco, ci sono momenti nella vita di un uomo, in cui o si tace, o si nega. Funziona un pò come per il tradimento: non si risponde ad una donna infuriata per una scappatella che è ora di pranzo. O si sta zitti, o si nega, si nega fino alla fine: “No amore, ti giuro che lei è mia cugina da parte di zio Randolfo emigrato americano che nemmeno mammà ha mai visto! E comunque non stavamo facendo niente!”. Questo, anche in caso vi colga sul fatto. Perbacco! Sono le basi!