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EDITORIALE. Mangia fa l’endorsement, la Valenti apprezza, il popolo mormora e il web si scatena


E’ sorta ieri una polemica alquanto curiosa – che prevediamo non sarà l’ultima – che sul web ha scatenato un’aspra diatriba tra pro e contro, relativa ad una “raccomandazione scritta” di Antonio Mangia – a mezzo circolare interna diramata ai suoi dipendenti saccensi – presidente di Aeroviaggi, in favore della candidata a sindaco Francesca Valenti.

A sollevare il caso l’amico Filippo Cardinale, direttore del Corriere di Sciacca, che facendo il suo lavoro, è venuto a conoscenza di una notizia e l’ha pubblicata. Abbiamo premesso ciò, perché qualcuno sul web ha criticato la scelta del giornalista. Altrettanto corretta è stata – a nostro avviso – la scelta del dipendente, che vedendosi recapitare una lettera di “raccomandazione” ha deciso di renderla pubblica: si chiama democrazia; come si suol dire, “male non fare e paura non avere”.

Anche ciò che ha fatto Antonio Mangia è altrettanto corretto, almeno sotto il profilo legale, un po meno sotto quello morale o formale. Schierarsi politicamente per uno o l’altro candidato è cosa normale, d’altronde, solo per un candidato si può votare, non c’è nulla di scandaloso, è inutile nascondersi dietro ad un dito, sappiamo bene che è prassi comune di ogni imprenditore nella nostra città, “raccomandare” un candidato.

Un esempio che non è l’unico, da decenni a Sciacca, in qualsiasi elezione, i vari candidati, fanno il tour delle aziende ittico conserviere in piena lavorazione ed il titolare, presenta il candidato ai propri dipendenti, con “fervore”. Quindi nulla di nuovo sotto questo cielo, però un neo in questa vicenda c’è ed è il “modus operandi”, ovvero il modo inusuale con la quale è avvenuto questo endorsement: una lettera-circolare interna. Ma è una quisquiglia.

Francesca Valenti, prendendo la palla al balzo, ha comunicato ufficialmente che apprezza l’endorsement di Antonio Mangia, dichiarandosi onorata di ricevere l’attestato di stima e fiducia dal Presidente di Aeroviaggi. Inoltre esprime solidarietà per gli attacchi che l’imprenditore sta subendo in queste ore da parte di esponenti politici che, secondo la Valenti, non lo hanno adeguatamente apprezzato per quello che fa.

E su questo però dovremmo anche ammettere che il buon Mangia fa i suoi interessi, eventuali atti di mecenatismo a parte. Mangia, infatti, da buon imprenditore, fa quello che più gli conviene, d’altronde, nella vita si sceglie di fare o il prete o l’imprenditore e Mangia ha scelto la seconda strada.