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EDITORIALE. Mizzica che confusione! Mapperò non è per amore!


Mizzica che confusione! In questi giorni si legge di aperture, pertugi, voli pindarici e fatasiosi. Ma unni?

Matteo-Mangiacavallo

Vogliate perdonarci la boutade, ma in questi giorni se ne sono sentite oggettivamente di ogni. Abilissimi e fini conoscitori della politica hanno dato libero sfogo alla loro fantasia “spasimando” i ragazzuoli di Mizzica; arrivando addirittura ad immaginare improbabili unioni con i pentastelati.

Oggi a noi è giunta la “replica” del Capogruppo all’ARS del Movimento 5 Stelle, Matteo Mangiacavallo, che un po’ tirato per la giacchetta mentre era in vacanza, si è evidentemente sentito in dovere di porre un freno a talune dicerie assolutamente infondate che a chi mastica di politica, erano già apparse lapalissianamente tali.

“Spesso mi sono imbattuto in politicanti saccensi che, poveri di argomenti, finiscono col cercare la rissa verbale o la polemica. Noi del Movimento 5 Stelle non siamo interessati a questo modo di fare politica, se di politica si tratta. I cittadini sono stanchi di chi parla tanto e poi non riesce a risolvere i loro problemi.

In questi giorni in cui si parla di loro, – dice Matteo Mangiacavallo – ci hanno provato pure i ragazzi di Mizzica”.

Mangiacavallo di Mizzica scrive: “Si definiscono ‘buona’ ma non ‘nuova’ politica, e cominciano la loro campagna elettorale, attaccando il M5S. Per carità, ci può pure stare, ma se lo fai guardando ai responsabili del fallimento saccense. Se invece guardi a noi che ancora siamo la “proposta” e non i responsabili, allora cerchi antagonismo o visibilità. Spero per loro che sia soltanto uno scivolone e nessuna delle due ipotesi.

Il Movimento 5 Stelle vuole rappresentare, e mettere insieme, alle prossime amministrative di Sciacca, la nuova ma anche la buona politica. Per questo motivo, all’attacco dei ragazzi di Mizzica ho risposto con un invito a schierarsi col movimento, nel movimento. Stare in un comparto con regole più rigide non è uno steccato, o un recinto, come lo definiscono nel loro “rifiuto”, ma la garanzia che la “vecchia” politica deve restare fuori dal nostro stereotipo.

Mi auguro quindi che quando parlano di “orizzonti” non vogliano dire che sono pronti ad “imbarcare di tutto”, anche tutte quelle “zavorre” che non hanno il coraggio di presentarsi col simbolo del partito che votano, poiché sarebbe l’ennesimo raggiro confezionato a danno dei saccensi. Solo il tempo potrà fugare questi dubbi e i cittadini sapranno scegliere. Il nostro “salvagente” glielo abbiamo passato, e siamo pronti a collaborare anche nel futuro ma con chi ha portato Sciacca ai minimi termini, lo diciamo fin da subito, noi non ci stiamo, anche se per Mizzica può essere un “usato garantito”.

La politica, nuova e/o buona che sia, deve essere soprattutto chiara. Ci vediamo alle prossime amministrative, fino a quel momento, le polemiche le lasciamo a chi preferisce le chiacchiere ai fatti”.

Ora, leggendo la stringata nota di Mangiacavallo, tutte ‘ste aperture non le abbiamo viste, ed in proposito, ci è saltato alla memoria un fatto di alcuni anni fa: un noto esponente della politica saccense di sinistra, incontrando ad un evento un notissimo volto della destra locale – al tempo ricoprente cariche provinciali -, disse scherzosamente: “E dai su, prendi la tessera con noi!” Tra i due vi era grande stima, risero, e nessuno diede alcun peso a quelle parole. Perché se così non fosse stato, probabilmente l’esponente di destra avrebbe risposto con – per chi ha memoria di certa terminologia – italianissimo sdegno e fierissima appartenenza alla sua fazione politica.

Insomma, aperture? No, propaganda mal compresa. I cinquestelle sono sempre stati “inclusivi” – per usare un termine moderno -, hanno sempre detto di non avere ideologie di riferimento e di essere pronti ad interagire con tutte quelle forze politiche e della società civile che si fossero sentite di condividere le loro idee ed i loro progetti. Ma da questo a lasciar intedere che “venite, avete i posti pronti”, un bel po’ di differenza c’è.

Allora… che confusione! Ma non è per amore.