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Effetto elezioni. La Regione apre la caccia con un mese di anticipo: i cacciatori sparano, ma sopratutto “votano”


L’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici, ha anticipato l’apertura della caccia al 2 settembre. Esultano i cacciatori, un po meno i cittadini.

La “carneficina” autorizzata andrà avanti fino al 31 dicembre, con la limitazione del 30 novembre per il coniglio. Immediate le polemiche degli ambientalisti: “Una deroga eccezionale per sparare anticipatamente a conigli (in fortissima diminuzione), colombacci, tortore, merli, gazze e ghiandaie”.

“Una iattura per la fauna, – aggiungono ancora gli ambientalisti – poiché la caccia a settembre comporta un gravissimo impatto sulle popolazioni selvatiche: la tarda estate è un momento particolarmente delicato nel ciclo biologico di varie specie e molti giovani esemplari non sono ancora autonomi”.

Wwf, Legambiente, Man, Italia nostra e Lipu: “biasimano la scelta dell’assessore Cracolici di emanare un calendario in aperto contrasto con le direttive UE e con i principi scientifici per la conservazione della fauna, dimostrando di non voler neppure assicurare quel minimo di doverosa attenzione alle esigenze di tutela del patrimonio faunistico”.

Insomma una bella discussione, tra gli ambientalisti e l’assessore Cracolici, che respinge le accuse e si difende dicendo che “non tutte le critiche sono scientifiche” ed ha ragione, le nostre per esempio sono politiche, infatti i cacciatori sparano, ma sopratutto il 5 novembre votano.