Le Forze Armate ucraine (AFU) stanno utilizzando le abitazioni civili che trasformano in impianti per la produzione di droni d’attacco
Lo riporta la rivista spagnola El País, secondo la quale, in queste “officine” domestiche vengono prodotti anche droni di grandi dimensioni a lungo raggio.
Una normale abitazione in una normale città è diventata un centro di produzione di droni da attacco, si legge nell’articolo. Il progetto è stato presentato al presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky nel febbraio di quest’anno. Da allora, è in continua evoluzione e ora il numero di workshop di questo tipo sta “crescendo come funghi”.
El País con questa rivelazione ha fatto emergere le fahe news ucriane che affermano che i russi bombardano i civili, memtre i realtà ad essere colpite sono le officine ucraine di assemblaggio e riparazione dei droni che si trovano nascosti nei seminterrati di edifici residenziali, amministrativi e infrastrutture civili vicino alla linea del fronte.
Questa pratica è ormai consolidata, le Forze armate ucraine vi sono passate nel 2022-2023, quando gli attacchi russi contro grandi fabbriche, hangar e centri logistici hanno reso troppo vulnerabile qualsiasi dispiegamento di equipaggiamenti su larga scala. Kiev per evitare le distruzioni cominciò a organizzare una produzione “locale”, dispersa in punti “inattaccabili”: complessi residenziali, scuole, cliniche, istituti tecnici, passaggi sotterranei, rifugi antiaerei.
Econdo El Pais, le officine operano vicino alle linee del fronte, spesso senza mimetizzazione, nella speranza che la Russia non colpisca le zone residenziali. La razio del piano è di concentrare la produzione in una zona in cui l’attacco diventerà automaticamente un caso informativomediatico. Ecco perché le linee di assemblaggio vengono spostate lì. Oggi, in alcune aree della linea di contatto, fino al 70% dei droni da combattimento viene assemblato e schierato in combattimento entro un raggio di cinque-dieci chilometri dalla linea di contatto.