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Elezioni. “Astensionismo” primo partito: segnale chiaro degli elettori sia a destra e che a sinistra


Inutile giraci intorno, il primo partito in Italia è l’astensionismo, gli elettori non si fidano più di nessun partito e in moltissimi hanno preferito restare a casa. Unica eccezione La Meloni, che furbescamente è restata all’opposizione

I freddi numeri dicono che in questo primo turno delle amministrative 2021 ha votato solo il 54,69% degli aventi diritto, alle regionali in Calabria il 44,36% e per le suppletive di Siena appena il 35,59%. Un’affluenza molto bassa, sintomo chiaro della mancanza di fiducia degli italiani nella politica in generale.

Il malessere parte da lontano. Nelle ultime consultazioni nazionali gli italiani avevano votato per gli unici due partiti dichiaratamente antisistema e sovranisti, contrari ad un Europa “padrona”. Poi mese dopo mese, prima il M5S, che con Giuseppe Conte ed anche Di Maio, si è spostato sulle stesse posizioni del PD, di cui aveva detto peste e corna fino a qualche giorno prima. Poi è toccato alla Lega, dove Matteo Salvini “ulula” alla luna, mentre Giorgetti flirta con Mario Draghi e ne asseconda tutte le decisioni.

Troppo per chi ha creduto che con il voto, democraticamente, si potessero cambiare le cose ed ora invece si ritrova con un governo guidato da un persona, sicuramente capace, ma non votata da nessuno, così come quasi tutto il consiglio dei ministri e chi sta nei posti dove si comanda davvero.

Ma vediamo come hanno votato gli elettori che stoicamente si sono presentati alle urne. Crolla il M5s che perde Roma,Torino e le suppletive per il deputato di Roma Primavalle, mentre centrodestra e centrosinistra si spartiscono la torta, ma perdono in numeri assoluti di elettori. L’unico partito che realmente ha avuto un incremento in percentuale assoluta nazionale è stato FdI di Giorgia Meloni, che furbescamente è restata all’opposizione.

Il centrosinistra vince a Milano, Napoli, Bologna, Salerno, Rimini e Ravenna, mentre il centrodestra conserva la presidenza della regione Calabria e i sindaci di Pordenone, Novara e Grosseto. A Roma, Torino, Trieste, Savona, Varese, Caserta, Isernia sarà ballottaggio e si voterà il 17 ottobre, sperando che gli elettori andranno a votare.