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Elezioni Taiwan. Crolla la premier che si dimette, trionfa il Partito Nazionalista proCina

Le elezioni locali a Taiwan sono state un terremoto politico, il Kuomintang, il Partito Nazionalista che sull’indipendenza è sulle posizioni della Cina, trionfa aggiudicandosi, a spoglio ancora in corso, 13 delle 22 tra città e contee dove ieri è si votato


I Nazionalisti vincono e la leader del Dpp, Tsai Ing-wen già in serata riconosce la sconfitta: la Cina tira un sospiro di sollievo. Oltre a Tsai, anche il primo ministro Su Tseng-chang, ha annunciato le dimissioni, ma resterà in carica fino all’insediamento dell’ex ministro della Sanità e del Welfare, Chen Shih-chung che ha vinto con il 42,46% dei voti. Tsai ha accettato “umilmente” i risultati delle elezioni locali e le decisioni del popolo di Taiwan, riferisce la Central News Agency di Taiwan, e si assume “tutte le responsabilità” della sconfitta, dimettendosi “con effetto immediato” dal vertice del Partito Democratico-progressista.

Il Kuomintang si è affermato nella capitale, Taipei, con la vittoria del candidato Chiang Wan-an, “volto nuovo” del Partito Nazionalista e discendente di Chiang Kai-shek, il fondatore della Repubblica di Cina, a Taiwan, dopo la sconfitta nella guerra civile contro le truppe maoiste.

Chiang ha annunciato la vittoria in serata, con il 42,46% dei voti ottenuti nella corsa al seggio più alto della capitale, davanti al 31,76% dei voti per il principale sfidante, l’ex ministro della Sanità e del Welfare, Chen Shih-chung, che ha guidato la lotta alla pandemia di Covid-19 a Taiwan, e sostenuto dalla stessa Tsai: Chen ha riconosciuto la sconfitta e si è congratulato con il giovane sfidante (44 anni il mese prossimo).

Il Kuomintang si è affermato anche in altri importanti centri di Taiwan, tra cui New Taipei, Taichung e Taoyuan, mentre il Dpp ha vinto a Kaohsiung, la città portuale nel sud-ovest di Taiwan, a Tainan e in altre città minori e contee.

Si sono trattate di elezioni amministrative, ma a poco più di un anno dalle elezioni presidenziali e legislative di inizio 2024, rappresenatno comunque un test politico importante. Il ritorno del Partito Nazionalista, politicamente vicino a Pechino che durante il doppio mandato di Tsai alla guida di Taiwan, ha innalzato le pressioni economiche, diplomatiche e militari nei confronti dell’isola su cui rivendica la sovranità. Con un nuovvo governo non filo americano le tensioni dell’ agosto scorso, quando la speaker della Camera dei Rappresentanti Usa, Nancy Pelosi, si recò in visita a Taipei, con Pechino che in risposta fece sette giorni di imponenti esercitazioni militari attorno all’isola non dovrebbero più ripetersi.