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Erdoğan ricevuto da Giorgia Meloni a Villa Pamphilj per il vertice Italia-Turchia, obiettivo “Rafforzare strategie condivise”

Il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan è stato ricevuto a Villa Pamphili dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il quarto vertice intergovernativo si tiene sullo sfondo di un contesto sempre più incerto, non solo per l’Europa e per il Mediterraneo allargato

Al via il quarto vertice intergovernativo tra Italia e Turchia. All’incontro bilaterale tra i due leader seguirà la sessione plenaria di lavoro con le rispettive delegazioni. Successivamente, si svolgerà la cerimonia di scambio degli accordi con l’adozione di una dichiarazione congiunta. Italia e Turchia sono due alleati naturali nel Mediterraneo con due economie per molti aspetti complementari. Il presidente turco Erdogan e la premier italiana  Meloni a Roma daranno nuovo slancio alla cooperazione strategica bilaterale politica e sul piano della sicurezza.

L’ultimo summit, ospitato dalla Turchia nel 2022, non aveva dovuto far i conti con le nuove minacce al commercio globale né con il deterioramento del conflitto russo-ucraino e della guerra a Gaza. Le delegazioni dei due Paesi, guidate da Meloni e dal Presidente turco, metteranno sul tavolo i dossier più caldi dell’attualità ma alla luce di relazioni bilaterali sempre più ‘oliate’ perché scandite, negli ultimi tre anni, da frequenti contatti e incontri ministeriali. Occasioni in cui Turchia e Italia, ottimi partner commerciali e Paesi alleati Nato, hanno ugualmente evidenziato la necessità di rafforzare i loro legami strategici a fronte dell’instabilità crescente in aree cruciali per entrambi come Gaza e il Mediterraneo allargato, il Mar Rosso e il Sahel, per la gestione dei flussi migratori.

I due leader dovranno tenere conto l’imprevedibilità del presidente americano, Donald Trump. In questa occasione, spiegano gli addetti ai lavori, Roma e Ankara, dovranno dimostrare con pragmatismo di saper sfruttare i buoni risultati della cooperazione economica (il volume dell’interscambio ha già superato i 32 miliardi di dollari, superando l’obiettivo dei 30 miliardi precedentemente fissato) per unire i loro sforzi anche sul piano politico e far compiere un salto di qualità alla cooperazione per ridurre l’instabilità.

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