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Esportazioni petrolio russo via mare salgono del 4,4%, aumenta anche greggio russo diretto in Italia

La Tass annuncia che la Russia ha aumentato il volume delle esportazioni di petrolio spedite via mare del 4,4% su base annua nel periodo di riferimento dal 1 agosto al 16 agosto a 3,36 milioni di barili al giorno. Lo riporta S&P Global Platts Analytics, citando i dati della società di analisi Kpler.

Per il quinto mese consecutivo, le esportazioni di petrolio russo via mare sono rimaste al di sopra dei livelli pre-conflitto ucraino. Anche le esportazioni di prodotti petroliferi dalla Russia sono aumentate per il terzo mese consecutivo, raggiungendo una media di 2,75 milioni di barili al giorno, la più alta dal 24 febbraio.

Le raffinerie asiatiche continuano ad acquistare petrolio russo a buon mercato, ma le esportazioni di petrolio via mare verso l’India sono scese a 670.000 barili al giorno, il dato più basso da quando le esportazioni sono salite a livello record di quasi 1 milione di barili al giorno ad aprile.

Le consegne in Cina sono leggermente aumentate ad agosto, ma le esportazioni combinate di petrolio russo verso Cina e India, che ora sono i suoi maggiori acquirenti, sono scese a 1,56 milioni di barili al giorno rispetto a 1,74 milioni di barili al giorno a luglio.

Secondo i dati, le esportazioni russe verso Paesi Bassi, Italia e Turchia sono fortemente aumentate all’inizio di agosto. Rispetto a luglio, le consegne di petrolio russo in questi tre paesi via mare sono aumentate di un totale di 400.000 barili al giorno.

Lukoil ha anche aumentato le forniture di petrolio alla sua raffineria ISAB in Sicilia, secondo Kpler. La società non è attualmente soggetta a sanzioni dirette, ma il governo italiano ha preso in considerazione la nazionalizzazione temporanea dell’impianto ISAB, che rappresenta un quinto della capacità di raffinazione del Paese.