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Fase 2 Covid. Musumeci deluso da Conte, assolve Messina: “E’ satira”, “Riaprire Sicilia dopo maggio”


Il Presidente della Regione bada alla sostanza e mentre contesta duramente la “Fase 2” del Premier Conte auspicando di riaprire la Sicilia se i contaggi scenderanno a zero, assolve l’assessore al Turismo Manlio Messina per aver postato un’immagine satirica sul Premier che ha mandato su tutte le furie sinistra e grillini

Come noto, ieri l’assessore regionale al Turismo della Sicilia, Manlio Messina, di Fratelli d’Italia, ha pubblicato – e poi rimosso – su Facebook un fotomontaggio con il premier Conte mentre veniva arrestato da due carabinieri.

L’immagine satirica pubblicata da Messina era accompagnata dal commento sulle misure alla Fase2 che il governo prevede dal 4 maggio: “#Maseiserio? Giuseppi Conte #maseiserio?”. E ancora: “650 consulenti per partorire una schifezza del genere?”.

Un’immagine satirica dura per una critica politica altrettanto dura. Immediate le reazioni piccate di sinistra e grillini, con la deputazione regionale del PD che ha persino minacciato una sicuramente inefficace mozione di sfiducia: “Il presidente della Regione ci tolga dall’imbarazzo e rimuova immediatamente l’assessore al Turismo Manlio Messina o saremo costretti a richiedere un dibattito d’Aula e presentare una specifica mozione di sfiducia”.

Reazioni forti dunque, ma che non hanno smosso di una virgola il Presidente della Regione, che ha derubricato il tutto a “polemica pretestuosa”.

Il Governatore della Sicilia, nel corso di un’intervista a Telecolor ha infatti dichiarato: “Si è trattato di un post infelice, tanto che io stesso ho chiesto all’assessore di rimuoverlo e me ne scuso con il presidente del Consiglio. Ma poiché si trattava soltanto di satira, le polemiche che ha sollevato mi sembrano francamente pretestuose. Per me – ha spiegato Musumeci – l’incidente è chiuso“.

Musumeci del resto, pur non condividendo i toni del suo Assessore, di certo non ha accolto con favore le misure annunciate da Giuseppe Conte, dicendosi “molto deluso” dai provvedimenti presi dal Governo Nazionale.

Dal mancato obbligo di indossare le mascherine all’esterno, ai funerali autorizzati ad avere un massimo di 15 partecipanti continuando però a proibire l’accesso ai cimiteri, fino al rinvio a giugno della riapertura delle piccole botteghe come parrucchieri e barbieri, passando poi per bar e ristoranti aperti solo per consegnare cibo da asporto, cosa che per Musumeci creerà lunghe file difficili da controllare davanti a tali esercizi. Sono tante le “contraddizioni” spiegate da Conte in conferenza stampa e che non sono andate giù al Governo Siciliano. 

Governo Siciliano, che però è intenzionato a chiedere al governo nazionale di riaprire la Sicilia se entro il mese di maggio i contagi dovessero scendere a zero.

A dirlo è stato lo stesso presidente della Regione partecipando a “Cento Città” su Radio Uno. Sul numero dei contagi contenuto nell’Isola Musumeci ha sottolineato che “vogliamo capitalizzare questo risultato che è frutto di un gioco di squadra con una programmazione sana e improntata sulla chiusura. Pensiamo che la Sicilia possa giocarsi una bella partita nel settore del turismo: questo tasso assolutamente basso del contagio può consentire una certa sicurezza almeno per un turismo locale che muove comunque alcuni milioni di persone. Stiamo consentendo agli stabilimenti di fare la manutenzione e regaliamo alcune notti in albergo e visite guidate”.