“La Russia apre le porte alle aziende straniere dopo il ritorno dell’italiana Ariston”
Lo scrive il Financial Times in un articolo sulla restituzione della gestione della filiale russa del gruppo della famiglia Merloni, che un anno fa era stata trasferita ad una società del gruppo Gazprom. La mossa di Mosca, secondo il giornale, la restituzione dell’azienda al proprietario italiano, è un chiaro segnale ad altre compagnie occidentali al “ritorno sul mercato russo”.
Ft sottolinea che la restituzione di Thermo Rus, stabilita in un decreto firmato dal presidente Vladimir Putin il 26 marzo scorso, ha rappresentato “il primo caso” in cui Mosca ha messo fine alla gestione esterna di una società occidentale, non con una cessione forzata, come successo in altri casi, ma “ridando l’azienda ai suoi proprietari”.
Il quotidiano britannico cita “un funzionario del governo italiano” secondo il quale il trasferimento della gestione della filiale di Ariston, attiva in Russia da mezzo secolo e che conta circa 300 dipendenti, era stata probabilmente decisa per motivi politici per segnalare “la forte sensibilità” di Mosca in relazione alla “confisca di beni russi congelati all’estero”. Il quotidiano aggiunge che “una persona coinvolta nei negoziati” ha detto che “il ministero degli Esteri italiano, l’ambasciata italiana a Mosca e un privato italiano hanno svolto un ruolo cruciale nelle trattative” per la restituzione.
Alcuni operatori economici citati da Ft ritengono tuttavia che finora vi siano solo “segnali tiepidi” di una volontà di società occidentali di tornare in Russia come conseguenza dell’avvio del dialogo tra Mosca e Washington. Mentre alcune compagnie straniere ancora presenti nel Paese che progettavano di andarsene, stanno ora “rallentando tali piani, in attesa di vedere come evolve la situazione”.