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Financial Times: Ue valuta riapertura gasdotti russi come parte dell’accordo per un possibile piano di pace

Alcuni funzionari europei stanno valutando la possibilità di riprendere a importare gas russo verso l’Ue attraverso i gasdotti come parte di un potenziale accordo per porre fine alla guerra in Ucraina

Lo afferma il Financial Times, che cita fonti vicine ai colloqui. Tre funzionari informati sui colloqui hanno riferito che l’idea e’ stata sostenuta da alcuni rappresentanti di Germania e Ungheria, con l’appoggio di altre capitali che la vedono come un modo per ridurre i costi energetici europei. “Alcuni grandi Stati membri stanno facendo pressione sui prezzi dell’energia, e questa e’ ovviamente una soluzione per ridurli”, ha affermato un funzionario.

Ma non tutti sono d’accordo, la proposta di riprendere le vendite di gas dalla Russia ha fatto infuriare alcuni funzionari di Bruxelles e diplomatici di alcuni Paesi dell’Europa orientale, molti dei quali negli ultimi tre anni hanno lavorato per ridurre la dipendenza dell’Ue dall’energia russa. “E’ una follia. Quanto dobbiamo essere stupidi anche solo per prendere in considerazione questa opzione?”, ha detto uno dei funzionari al Financial Times.

In realtà la questione è legata alle promesse che Bruxelles ha fatto a Ungheria e Slovacchia che due giorni fa hanno minacciato il veto sulla proroga di sei mesi dei 15 pacchetti di sanzioni alla Russia. La Commissione in cambio dell’approvazione ha al primo ministro unghere Victor Orban e all’omologo slovacco Robert Fico la riapertura del gasdotto russo.

A tal proposito, il premier slovacco Robert Fico, oggi è tornato a Bruxelles, dopo una prima missione già effettuata a gennaio, per parlare del dossier forniture energetiche che allarma Bratislava, Budapest e Vienna dopo la chiusura gasdotto attraverso l’Ucraina. Fico, nel pomeriggio, ha avuto un faccia a faccia con il commissario all’Energia Dan Jorgensen e una serie di incontri tecnici. Slovacchia e Ungheria dopo aver minacciato il veto, lo scorso lunedì hanno dato via libera al rinnovo delle sanzioni alla Russia affermando di aver ricevuto adeguate assicurazioni da Bruxelles per il dossier energia.

A parziale conferma che il gas russo possa tornare in Europa, dall’Ue fanno sapere che il nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia, il 16° ancora da varare, non includerà un divieto totale delle importazioni di gas naturale liquefatto da Mosca, nonostante gli appelli di alcuni Paesi in tal senso. Lo riporta la Tass citando ‘Politico’, secondo cui la Commissione europea presenterà ufficialmente alle autorità dei paesi dell’Unione europea il progetto del 16esimo pacchetto di sanzioni anti-russe. Le nuove restrizioni – si legge ancora – riguarderanno solo i terminali Gnl che non sono collegati al sistema comune di distribuzione del gas dell’Ue. Di conseguenza, le nuove sanzioni non influenzeranno la maggior parte delle importazioni russe di Gnl.

La Commissione europea dopo le voci però precisa: nessun legame tra la pace in Ucraina e il gas dalla Russia. “Non stiamo facendo alcun collegamento tra i colloqui di pace e il transito del gas”, ha detto la portavoce della Commissione Europea rispondendo ad una domanda sull’articolo del Financial Times secondo cui al livello europeo si sta discutendo l’ipotesi di riprendere le importazioni di gas dalla Russia dopo un eventuale accordo di pace, anche per abbassare i prezzi in Europa. L’Ue conferma invece la sua impostazione, ovvero quella di ridurre a zero le importazioni di gas da qui al 2028, anche nel quadro del piano RePowerEu sulle rinnovabili.