Foce del fiume Platani: sventate (per il momento) le trivellazioni tra Cattolica Eraclea e Ribera


La Società “General Mining Research Italy” al momento non ha ancora ottenuto l’autorizzazione a trivellare a ridosso della Riserva Naturale Orientata “Foce del Fiume Platani” per la mancanza del VIA

Le Amministrazioni Comunali di Cattolica Eraclea e Ribera, molti politici regionali e il WWF, hanno presentato una osservazione: l’autorizzazione non può essere rilascita saltando la procedura della Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA), a cui invece adesso dovrà essere sottoposto il rilascio del Permesso di ricerca Sali potassici e alcalini denominato “Eraclea”. Il pericolo di trivellazioni dunque almeno per il momento è stato sventato.

La battaglia dunque non e’ finita e il WWF Sicilia fa appello alle Amministrazioni Comunali, a tutte le forze politiche, a tutti gli attori territoriali e ai cittadini affinché presentino apposite osservazioni contrarie al permesso di ricerca.

A tal fine, già da subito ed entro il prossimo 4 luglio, chiunque può presentare osservazioni inviandole all’Assessorato Regionale al Territorio e Ambiente, Servizio 1 – Valutazioni Ambientali – U.O.B.: S.1.2. V.I.A., via Ugo La Malfa 169, 9014 Palermo. Indicare il seguente oggetto: AG33VIAR4-Osservazione al Permesso di ricerca denominato “Eraclea”.

L’osservazione potrà essere inviata anche via PEC all’indirizzo:

dipartimento.ambiente@certmail.regione.sicilia.it

e per conoscenza a:

mario.parlavecchio@regione.sicilia.it

francesco.corsaro@regione.sicilia.it

Il WWF Sicilia Area Mediterranea sta già rielaborando l’osservazione presentata lo scorso settembre con il Geologo Emanuele Siragusa, Responsabile Scientifico – Settore Terra.

L’osservazione dovrà contenere le motivazioni che spingono a presentarla e che possono essere di vario genere: scientifico, tecnico, storico, culturale, economico, paesaggistico e qunt’altro di interesse comune.

È inutile e dispendioso d’energie promuovere azioni di carattere autoreferenziale, mentre riteniamo che bisogna concentrare le forze per presentare osservazioni oppositive al progetto da parte di quanti più possibili soggetti interessati alla salvaguardia dell’integrità territoriale di un’area che il mondo riconosce come culla della civiltà.