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Fondi “Democrazia partecipata”. 18 Comuni tra cui Ribera e Montevago dovranno restituirli: non c’è Sciacca


I soldi non spesi per i progetti di “Democrazia partecipata” relativi al 2016 dovranno essere restituiti alla Regione e i Comuni dell’agrigentino non in regola, totale o parziale, sono 18.

I soldi della “Democrazia partecipata” sono quelli ottenuti dalla riduzione del pagamento dell’Irpef e i Comuni per spenderli, sono obbligati a chiedere ai cittadini, mediante bando, dove e come spenderli. Sciacca ad esempio li ha destinati così come richiesto dai partecipanti al bando, parte per il natale e parte per attrezzature per il parco giochi per bambini del borgo dello stazzone.

18 comuni invece, non li hanno spesi o spesi solo in parte e pertanto il dirigente generale del Dipartimento Regionale delle Autonomie locali, ha deciso che i soldi inutilizzati dovranno essere restituiti. Ed ecco nel dettaglio i Comuni “non” in regola con la norma.

I Comuni che dovranno restituire soltanto una parte delle somme non spese sono: Aragona che dovrà restituire poco più di mille euro, seguono: Camastra (4.796 euro), Canicattì (280 euro); Joppolo Giancaxio (130 euro); Lampedusa e Linosa (2.574 euro); Montallegro (590 euro); Realmonte (25 euro); Ribera (4.330 euro); Santa Elisabetta (302 euro) e la più virtuosa Calamonaci che dovrà restituire appena 60 centesimi.

Questi, invece, i nove Comuni che dovranno restituire interamente le somme: Bivona (18.910 euro); Comitini (5.705 euro); Montevago (11.311 euro); Naro (13.357 euro); Porto Empedocle (15.813); San Biagio Platani (11.910); Sant’Angelo Muxaro (9.852 euro) e Villafranca Sicula (6.441 euro).